Situazione in Ucraina e crisi diplomatiche. Tutti i media ne parlano, ma pochi sanno le cause ed i possibili effetti di tale situazione. Noi di MePiù abbiamo deciso di affrontare questo tema, interpellando un professionista, ovvero Giorgio Bianchi, fotoreporter più volte nella sua carriera inviato nel Donbass e perfetto conoscitore in ambito geopolitico.
Una questione che si trascina dal 2013, dai fatti di Maidan fino ad oggi. Ma a tratti, l’attuale narrazione, per come viene esposta dalle televisioni e dal mainstream, sembra essere una grossa gonfiatura mediatica per alimentare il clima di tensione. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un vero tam tam di guerra, con notizie che si susseguono una dopo l’altra, dichiarazioni di esponenti importanti della diplomazia occidentale che si dichiarano pronti ad intervenire in caso di reazione russa e molto altro. C’è il desiderio di alimentare la paura nelle popolazioni o di sensazionalizzare le notizie in modo da creare un astio anti-russo e dar giustifica alle sanzioni verso la Russia?
Soprattutto: grazie anche al discorso pandemico, c’è un tentativo di abituare le popolazioni ad un mutamento delle condizioni e delle istituzioni? Ovvero abituare le persone ad un clima di guerra contro il blocco Euroasiatico?
Questo e molto altro nell’intervista esclusiva di MePiù!
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