20 settembre 2022, presso il Pierre Hotel di New York, Arthur Schneier premia Mario Draghi “World statesman” (“statista dell’anno”) in occasione della 57esima edizione dell’Annual Awards Dinner della “Appeal of Conscience Foundation”. Premio assegnato, a detta della fondazione: per la “lunga leadership poliedrica nella finanza e nel pubblico servizio”.
La cerimonia e le lodi dell’establishment
A consegnare il premio è stato Henry Kissinger, già Segretario di Stato degli Stati Uniti durante le presidenze di Nixon e Ford, ha rappresentato figura influente sulla politica italiana già nella prima Repubblica, quando nel 1974 si contrappose fortemente alla volontà di Aldo Moro di dar vita al progetto di un compromesso storico tra Dc e Pci.
Per approfondimenti, vi rimandiamo al nostro saggio di inchiesta “MORO-LEAKS” edito da Millimetro Zero Edizioni.
Proprio Kissinger, riferendosi al Premier italiano, ha dichiarato: “Ha avuto una straordinaria capacità di analisi intellettuale, analisi centrate sul bene comune e non solo sull’immediato”. Ancora: “È stato il simbolo di una sfida per il cambiamento di una generazione“.
Non sono tardati i complimenti del Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden: “Draghi è stato una voce potente nella promozione della tolleranza e della giustizia“.
Il tutto si è svolto in un clima cerimoniale che ha visto, tra le tante, anche la presenza del cardinale Pietro Parolin, dal 2013 al 2018 nominato da Papa Francesco a ricoprire tra i più alti e svariati incarichi nella Chiesa cattolica, e quella di John Elkann, imprenditore statunitense e primogenito di Margherita Agnelli.
Come già accennato il teatro della premiazione è stato un evento targato Appeal of Conscience Foundation. Ma cosa rappresenta questa sigla e soprattutto che ruolo ha avuto nel corso del tempo?
Coalizione di leader religiosi…
Per conoscere in breve la storia basta andare sul sito dell’organizzazione nel paragrafo “Appeal of Conscience Foundation History”. Questa la descrizione che ci appare:
“Nel 1965 il rabbino Arthur Schneier ha creato un’idea innovativa per stabilire una vivace coalizione internazionale di leader di affari interreligiosi, religiosi e di politica estera per sostenere il principio “vivere e lasciare vivere” e affrontare le questioni relative ai diritti umani, libertà religiosa e comprensione reciproca nei paesi ex comunisti. Entro l’anno, ha assunto la leadership iniziale di coloro che avevano una passione per la pace mondiale, i diritti civili e umani: Onorevole Francis E. Dorn, membro del 83º Congresso degli Stati Uniti, Thurston Davis, SJ, Editor of America House; Dr. David H.C. Read, Ministro della Chiesa Presbiteriana di Madison Avenue e Dr. Harold Bosley, Ministro senior della Chiesa metodista di Cristo. Nel corso del successivo mezzo secolo, gli sforzi della Fondazione si espansero in tutto il mondo.”
Da qui si apprende che si tratta di un gruppo interreligioso di leader spirituali di tutte le fedi, uniti in nome della pace nel mondo.
Il suo fondatore, tutt’ora Presidente, è appunto Arthur Schneier, 92 anni. Personalità di spicco nel mondo ebraico, il quale nel corso degli anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti dai più alti ranghi politici, tra cui la Presidential Citizens Medal, conferitagli dal Presidente Bill Clinton e il Premio del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti in riconoscimento al suo impegno in nome del diritto alla libertà religiosa, conferitogli dal Segretario di Stato Hilary Rodham Clinton. Schneier è da sempre in contatto con i massimi vertici della Chiesa cattolica, tanto da aver ospitato nel 2008 Papa Benedetto XVI nella storica sinagoga Park East e ricevuto nel 2015 il raro cavalierato pontificio di San Silvestro da Papa Francesco.
Inoltre è stato uno dei tre leader religiosi nominati dal Presidente Clinton per avviare il primo dialogo con il Presidente Jiang Zemin e il leader cinesi in merito alla libertà religiosa. È membro inoltre del Council on Foreign Relations, abbreviato CFR, un think tank apartitico americano fondato nel 1921 che si occupa di politica estera e relazioni internazionali, i cui membri sono sempre stati politici di alto livello, membri della CIA e banchieri. Il CFR è collegato anche al David Rockfeller Studies Program.
…e relazioni con l’alta finanza
Storicamente infatti, dalla fine degli anni ’30, la Fondazione Rockfeller cominciò ad investire grandi somme di denaro per il CFR. Non è un caso che tra i membri attuali spunta anche David Rockfeller Jr. , figlio di David Rockfeller, banchiere formatosi in economia non a caso presso la London School of Economics, l’Università creata nel 1895 dai primi storici membri della Fabian Society. Parliamo dello stesso fondatore del gruppo Bilderberg e della Commissione Trilaterale.
Per tornare a Schneier, grazie ad un articolo di Maurizio Blondet del 2020, veniamo a scoprire della vicinanza del rabbino a Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum. Tutto confermato da un articolo della Jewish Telegraphic Agency del 5 febbraio 2002.
L’articolo illustrava il motivo per cui Schwab era a colazione col rabbino Arthur Schneier nella sua sinagoga Park East a New York proprio l’11 settembre 2001, quando i due jet hanno colpito il World Trade Center. Schneier era a colazione con i leader economici e religiosi a New York con l’obbiettivo di discutere l’aumento della partecipazione dei leader religiosi al forum economico di Davos.
Simpatie sioniste
Tra le tante sigle collegate a Schneier c’è “Religious Zionists of America” ovvero “Sionisti religiosi d’America” di cui lo stesso è Presidente onorario. Questa sigla, meglio conosciuta come “Mizrachi”, è stata fondata nel 1902 da Rabbi Reines, e a detta del sito ufficiale: “è un movimento che si sforza di costruire un forte ponte tra Israele e la comunità ebraica americana, sostenere lo stato di Israele e garantire che gli ebrei americani siano collegati e si assumano la responsabilità dello stato di Israele e del futuro del popolo ebraico”.
Ancora: “Mizrachi è stata fondata nel 1902 da Rabbi Reines in Lituania. Mizrachi sta per Merkaz Ruchani (“centro spirituale”), che esprime la convinzione del sionismo religioso che lo stato ebraico rappresenti un obiettivo spirituale e politico”.
Infine sempre il nostro protagonista, Schneier, è legato anche al “World Jewish Congress”, vale a dire il Congresso ebraico mondiale, il cui Presidente del consiglio di amministrazione è David de Rothschild, dal 2018 Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Rothschild & Co.
Gli statisti dell’anno, alcuni nomi familiari
Non è un caso, forse, che tra i membri di alto rango della società premiati da Appeal of Conscience Foundation, di cui ripetiamo Schneier è Presidente, nel 1983 c’è stato il banchiere e filantropo Guy de Rothschild, morto nel 2007. Cerimonia avvenuta sempre il Pierre Hotel. Tutto riportato nei dettagli da un articolo del New York Times tutt’oggi reperibile in rete.
Se andiamo a ritroso scopriamo che, tra i tanti nel corso degli anni, a ricevere il premio “Statista mondiale dell’anno” nel 2009 è stato Gordon Brown, Primo ministro del Regno Unito dal 2007 al 2010, ex capo del Partito Laburista, nonché molto vicino agli ambienti fabiani. Nel 2008 è stato Sarkozy a ricevere l’Appeal of Conscience World Statesman Award per “la sua leadership nel promuovere la libertà, la tolleranza e la comprensione interreligiosa“. Nel 2016 invece è stato il Presidente François Hollande a ricevere il World Statesman Award al 51º Annual Appeal of Conscience Foundation Dinner “per la sua leadership nella salvaguardia della democrazia e della libertà in un periodo di attacchi terroristici“.
Conclusioni e legittimi sospetti
A questo punto la domanda sorge spontanea, la Appeal of Conscience Foundation è una società per tutelare la libertà religiosa oppure per tutelare l’establishment globalista? In ogni caso la premiazione dell’ex Goldman Sachs ed ex BCE, Draghi da un indizio di quale possa essere la risposta. Adesso lasciamo a voi la libera interpretazione.
Dal 17 Agosto ad oggi, noi su MePiù siamo stati gli unici nel campo della ‘controinformazione’ a sviluppare un ragionamento sull’astensione. Lo abbiamo iniziato con il Professor Malanga e si è sviluppato per settimane e ore di Podcast.
Martedì sera abbiamo pubblicato un documento, quello sulla ricerca con il Radar ad apertura sintetica, che potrebbe davvero cambiare la faccia della storia della nostra umanità.
Mercoledì mattina ci siamo svegliati con un bel post dal caro Puente (vicedirettore dell’Open di Mentana) che ci indicava nemici della nazione (ogni tanto si ricordano che esiste una nazione).
Giovedì pomeriggio abbiamo pubblicato un’intervista a Nicolai Lilin che non c’è andato per niente leggero sulla guerra tra Nato e Russia in Ucraina che subiamo solo noi e gli ucraini.
E proprio ieri sera inizia un pesante attacco al nostro blog mepiu.it con il pretesto che io (@eugeniomiccoli) lucrerei sulle spalle del professor Malanga. Questa illazione va a sostegno della motivazione a questo atto vandalico, ripeto due giorni dopo la pubblicazione della conferenza di Montenero ed a due giorni dalle elezioni.
Tutto un caso? Siamo così pericolosi per il professor Malanga da meritarci questo? Oppure c’è qualcun altro a sentire pericolo fino a rendere il nostro blog irraggiungibile e chiedere un riscatto di 500 dollari in bitcoin.
Per fortuna la coscienza è pulita. I conti eternamente in rosso e la fiducia ed il sostegno del Professor Malanga immutato se non rafforzato.
Continueremo a lavorare far tornare mepiu.it e l’informazione che li sopra divulghiamo, a disposizione di tutti come è sempre stato. Probabilmente ci vorrà ancora qualche ora se non un giorno.
Intanto, soprattutto visti gli accaduti, stiamo organizzando un’architettura informatica che ovviamente aumenta i costi di gestione quotidiani e fissi. Per questo, soprattutto in questo caso, la richiesta di aiuto e di sostegno è concreta e determinante per il futuro di questa realtà. Già economicamente in bilico, oggi ancora più precaria.
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