Il Vaticano con un decreto ad hoc è intervenuto per precisare meglio quali sanzioni sono previste nei confronti dei dipendenti e dei propri cittadini che rifiutano di vaccinarsi. Il vaccino è una panacea indispensabile contro il temibile morbo della pandemia da Covid-19 e le sue varianti varie ed eventuali.
il Governatorato a farsi avanti con un provvedimento che stabilisce misure aggiornate da adottare «secondo il principio di necessità, considerando il rischio effettivo per la sanità pubblica». La vaccinazione, dunque, è sempre su base volontaria («un atto di responsabilità») anche se poi si fa riferimento ad una legge emanata nel 2007 (articolo 7 comma 6 sulla tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro) in cui è contemplato nei casi estremi il licenziamento.
Il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato, ha previsto anche il demansionamento per chi non può fare il vaccino per ragioni di salute, con il mantenimento dello stipendio come ha rilevato l’Ansa che si è accorta del decreto in vigore pubblicato sul sito Vatican state.
Perché sarebbe così importante vaccinarsi? Di seguito la risposta del cardinale: «Si ritiene il sottoporsi alla vaccinazione la presa di una decisione responsabile, atteso che il rifiuto del vaccino può costituire anche un rischio per gli altri e che tale rifiuto potrebbe aumentare seriamente i rischi per la salute pubblica». Le sanzioni previste all’articolo 6 rinviano alla legge vaticana del 2011 che già prevedeva per i dipendenti vaticani che non si sottopongono “agli accertamenti sanitari d’ufficio responsabilità e conseguenze fino alla interruzione del rapporto di lavoro”.
Nelle norme si ricorda “il divieto di assembramenti, la necessità del distanziamento fisico, l’adozione di dispositivi di protezione personale, le norme igieniche, i protocolli terapeutici e i protocolli di vaccinazione”. Previste poi multe, che vanno dai 25 euro se non si indossa la mascherina, fino a 1.500 euro in caso di violazione della quarantena.
Insomma un cerimoniale liturgico di tutto rispetto quello della prevenzione ad ogni costo! E l’eucaristia? Un nulla di fatto di contro al vaccino, promosso da tutte le associazioni governative e non, e da tutti i media main stream, come una panacea indispensabile, nella lotta contro il temibile morbo della pandemia da Covid-19 e le sue varianti varie ed eventuali. Alla faccia delle mezze misure, staranno mica pensando anche ad una scomunica?
Alessandra Gargano Mc Leod