Abbiamo già parlato della vera natura delle GAFAM, oggi GAMAM (clicca qui per approfondire) e degli stretti legami tra l’ultima nata di queste aziende, Meta (ex Facebook), e i servizi di intelligence governativi. Secondo quanto riportato da MintPress, anche Google, una delle organizzazioni più grandi e influenti del mondo, conta tra i suoi dipendenti numerosi ex agenti della CIA. Nello specifico, all’interno del dipartimento di “Trust and Safety”, il cui personale decide quali contenuti sono consentiti sulla piattaforma e quali no.
Nomi e ruoli degli ex agenti in Google
Come nel caso di Meta, anche Google ha assunto molti esperti dalla Central Intelligence Agency (CIA), dal Dipartimento della Difesa (DoD) e dall’FBI. I ruoli riguardano principalmente settori politicamente sensibili come la fiducia, la sicurezza e la moderazione dei contenuti.
Tra i nomi noti, Jacqueline Lopour è entrata in Google nel 2017 e attualmente è responsabile senior per la raccolta di informazioni e della fiducia e sicurezza. In passato ha ricoperto un ruolo centrale come esperta per i problemi di sicurezza in Asia meridionale e Medio Oriente. È stata inoltre un importante riferimento per la redazione di documenti urgenti destinati al presidente degli Stati Uniti.
Jeff Lazarus è stato assunto nel 2017 come consulente politico per la fiducia e la sicurezza presso Google, dove si occupa della soppressione dei “contenuti estremisti“. Tra il 2010 e il 2015 ha lavorato come analista economico e politico per la CIA. Ryan Fugit è responsabile senior per la fiducia e sicurezza. È stato per 8 anni ufficiale nella CIA, partecipando a molte missioni in Asia e in Europa.
Nick Rossman è da un anno senior manager nella divisione fiducia e sicurezza di Google. Mentre Jacob Barrett, leader globale per le operazioni di Google riguardanti la navigazione sicura, è stato leader dell’analisi e ufficiale per l’open source dal 2007 al 2013. Infine, Michelle Toborowski, analista dell’intelligence per la fiducia e sicurezza nella CIA, fa parte di Google dal 2019.
Ma quali sono le implicazioni, quali i rischi?
Il fatto che ex dipendenti della CIA diventino giudici della verità fa sorgere molte preoccupazioni. Si tratta infatti di personale formato da un’organizzazione nota per le operazioni di disinformazione organizzata, allo scopo di promuovere gli obiettivi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Un ex capo di unità operativa della CIA, John Stockwell, ha rivelato come la sua organizzazione abbia infiltrato i media in tutto il mondo, creato giornali e agenzie di stampa e diffuso notizie false sugli avversari di Washington.
“Avevo propagandisti in tutto il mondo“, ha spiegato, “abbiamo diffuso dozzine di storie su atrocità cubane, stupratori cubani. Abbiamo diffuso fotografie false che sono state riprese da quasi tutti i giornali del paese. Non conoscevamo neanche una singola atrocità commessa dai cubani. Era pura e semplice propaganda falsa creata per alimentare l’illusione che i comunisti mangiassero i bambini a colazione“.
La storia alternativa di Google, una vera spy story.
Un’indagine di Quartz spiega come due decadi fa gli Stati Uniti collaborarono strettamente con Silicon Valley per tracciare i cittadini nel cyberspazio e come Google sia stata al centro di questa impresa. Parte della ricerca che ha portato alla creazione di Google è stata finanziata e coordinata da un gruppo di ricerca creato dalle società di intelligence governative. Lo scopo era di trovare modi per tracciare individui e gruppi online.
L’obiettivo della società di intelligence era quello di dirigere la rivoluzione dei supercomputer fin dai suoi esordi, per fare uso di ciò che milioni di esseri umani diffondevano all’interno della rete digitale. La collaborazione tra il governo e le aziende emergenti di supercomputer ha reso possibile la creazione di uno stato di sorveglianza di massa pubblico-privato.
La CIA e la NSA hanno finanziato un programma non classificato e compartimentato, concepito fin dal principio per dare origine a qualcosa che assomiglia quasi esattamente a Google.
Tutto ha inizio negli anni ’70, quando la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), responsabile dello sviluppo di tecnologie emergenti per scopi militari, di intelligence e di sicurezza nazionale, collegò quattro supercomputer per gestire trasferimenti massicci di dati. Una decina di anni dopo, cedette le operazioni alla National Science Foundation (NSF), creando così l’architettura e l’impalcatura del World Wide Web.
La rete giusta per prendere i pesci giusti
A metà degli anni Novanta, i servizi segreti statunitensi finanziavano le più promettenti ricerche accademiche sul supercalcolo, guidando la creazione di iniziative volte a rendere utili le enormi quantità di informazioni. Ciò a vantaggio sia del settore privato, sia per dei servizi segreti attraverso il progetto Massive Digital Data Systems (MDDS). La CIA e la NSA miravano a tracciare chiunque all’interno della rete informatica globale in rapida espansione, già allora nota come World Wide Web.
Tali ricerche mostravano nei loro modelli previsionali che gruppi di persone affini, si sarebbero riunite sul web in base a quelle affinità. Si assiste così alla nascita di quella che oggi è conosciuta come “profilazione“. In gergo si dice che stessero cercando di riconoscere gli “uccelli dallo stesso piumaggio“, come stormi che si muovono insieme nella stessa direzione.
La ricerca di Sergey Brin e Larry Page dell’Università di Stanford, finanziata da sovvenzioni DARPA-NSF, divenne il cuore di Google. La rete poteva essere organizzata in modo così efficiente da consentire l’identificazione e il tracciamento dei singoli utenti. Questo, pare, avrebbe aiutato enormemente l’antiterrorismo e la sicurezza interna.
Noi oggi abbiamo i nostri ragionevoli dubbi riguardo a molti degli aspetti coinvolti in questo genere di operazioni su larga scala.
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