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L’Italia laboratorio per un nuovo fascismo, parola dell’economista Steve Hanke

“L’Italia continua a schioccare più forte la frusta fascista”. Quanto detto dall’economista statunitense Steve Hanke in merito alle leggi imposte in Italia dal governo Draghi, non combacia con il quadretto di The Economist “Italia paese dell’anno”.

L’Italia continua a schioccare più forte la frusta fascista. Già esclusi da ristoranti, palestre, trasporti locali e altro, gli italiani non vaccinati di età pari o superiore a 50 anni inizieranno a dover affrontare €100 di multa a partire dal 15 febbraio. Sì, i fascisti sono tornati“. È quanto scritto su Twitter dall’economista statunitense Steve Hanke in merito alle leggi imposte in Italia dal governo Draghi. 

Hanke, infatti, ha condiviso sui suoi profili social un articolo del Wall Street Journal. Il titolo non lascia dubbi: “In Italy, No Dolce Vita for the Unvaccinated”, ovvero “in Italia nessuna Dolce Vita per i non vaccinati”. 

Il testo è un pesante attacco nei confronti del green pass e di tutte le attuali leggi italiane nei confronti dei non vaccinati, viste come altamente discriminatorie. Questo è quanto si legge: 

L’Italia ha voluto rendere la vita difficile alle persone che si sono rifiutate di vaccinarsi contro il Covid-19. E sta funzionando. I non vaccinati sono esclusi da caffè, ristoranti, cinema, hotel, fiere, palestre e quasi tutti gli altri spazi chiusi aperti al pubblico. Sono vietati anche voli nazionali, traghetti, treni e trasporti pubblici locali, così come gli impianti di risalita. Le regole italiane impediscono di volare sul territorio nazionale o di prendere traghetti, spingendola a trovare una soluzione alternativa per raggiungere la Sardegna, ad esempio. Per i voli internazionali tra la maggior parte dei paesi europei, una mascherina e un test Covid-19 negativo sono sufficienti”, quindi per andare in Sardegna un non vaccinato italiano dovrebbe volare dall’Italia continentale alla Spagna e poi alla Sardegna.

Mentre il governo ha chiuso molti aspetti della vita quotidiana ai non vaccinati, anche le nuove norme sociali formate in due anni di pandemia hanno spinto i resistenti ai margini. L’Italia è stata in prima linea in un gruppo di paesi europei, tra cui Francia e Germania, che stanno ricorrendo a misure sempre più rigide per fare pressione sui non vaccinati. Nel frattempo, i paesi europei stanno cercando di ripristinare la normale vita quotidiana per la maggioranza vaccinata. A partire dal 1° febbraio, anche l’Italia prevede di imporre una multa di 100 euro a qualsiasi residente di età pari o superiore a 50 anni non vaccinato e di vietare loro di entrare nei luoghi di lavoro a partire dal 15 febbraio.

Il Green pass ha attirato le ire dei non vaccinati in Europa ed è stato al centro delle proteste pubbliche. La politica di inasprimento delle restrizioni di distanziamento sociale solo per i non vaccinati ha anche il sostegno pubblico della maggioranza nella maggior parte dell’Europa, dove i vaccinati la vedono come un’alternativa migliore all’inasprimento delle restrizioni per tutti. Tra la maggioranza vaccinata d’Europa, c’è scarsa simpatia per i non vaccinati. Gli italiani non vaccinati possono ancora recarsi in banca, parrucchiere o estetista, ma solo con un recente test negativo. Dal 1° febbraio sarà necessario un test negativo anche per la maggior parte dei negozi, centri commerciali, uffici postali e tutti gli uffici governativi. I negozi di alimentari, le farmacie e i luoghi di culto rimarranno aperti alla sospensione dei vaccini. La vaccinazione è già obbligatoria per gli operatori sanitari italiani, le forze dell’ordine e le persone che lavorano nelle scuole, nelle università e nelle strutture di assistenza a lungo termine.

Il tasso di vaccinazione in Italia è tra i più alti d’Europa. Circa il 76% della popolazione del paese è completamente vaccinata, mentre per le persone di età superiore ai 12 anni è l’87%. Le mosse aggressive dell’Italia contro i non vaccinati hanno spinto alcuni a cedere. Alla fine di dicembre in Italia c’erano 2,34 milioni di persone non vaccinate sopra i 50 anni, secondo Gimbe, un gruppo di ricerca che tiene traccia dei dati sulla pandemia. A metà gennaio, dopo l’annuncio delle multe per le resistenze, 2,06 milioni in quella fascia di età non si erano ancora vaccinati”

Questa è l’immagine che dall’estero hanno dell’Italia in questo preciso periodo storico: una Nazione alla deriva, priva di libertà se non a scadenza, sotto la prigionia di un ricatto vaccinale e di assurde imposizioni, difficili da comprendere per chi vive al di fuori dell’universo del Draghistan. Fascismo? Probabilmente sì, ed è forse questa la nuova “egemonia culturale su basi nuove” a cui tanto auspicava il Ministro Speranza. La visione che gli altri popoli hanno di questa Nazione, culla della sperimentazione sociale, è tutt’altro che positiva e non coincide assolutamente con quella dell’Italia paese dell’anno”, sancita invece dal settimanale “The Economist”, degli Agnelli e dei Rotschild.

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