Quest’oggi andremo ad analizzare le più grandi profezie di Bill Gates. No, non è “complottismo”, ma dichiarazioni da lui avanzate, e reperibili sul web.
NUMERO 1:
In seguito all’epidemia di Ebola, che coinvolse buona parte dei Paesi dell’Africa, nel 2015 il fondatore di Microsoft, Bill Gates, salì sul palco di un convegno dell’organizzazione no-profit “TED” in Usa e pronunciò una delle sue numerose profezie: “Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone nelle prossime decadi, è più probabile che sia un virus molto contagioso e non una guerra. Non missili, ma microbi. Il rischio più grande di una catastrofe globale somiglia a questo. Non siamo pronti alla prossima epidemia”.
Insomma, ben 6 anni fa, il ricco filantropo americano aveva già anticipato uno scenario caratterizzato da una nuova forma di guerra, di tipo virologico/emergenziale. Quanto preannunciato dal guru della scienza, si è concretizzato nei primi mesi dell’anno 2020 con l’arrivo del Covid 19 e la destabilizzazione dell’equilibrio economico e sociale dell’occidente.
NUMERO 2:
Sempre nel 2015, Gates spiegò in una lettera che entro il 2030 due miliardi di persone, che oggi non possiedono accesso ad un conto corrente, in futuro effettueranno pagamenti grazie al loro smartphone. L’idea è quella di superare il concetto di banche tradizionali (che hanno costi troppo alti per clienti a bassissimo reddito). Presto quindi i nuovi provider di mobile banking saranno infatti in grado di offrire una gamma completa di servizi finanziari, dai conti deposito al credito e alle assicurazioni.
Nello stesso anno, a lanciare un allarme in risposta a ciò è l’economista Norbert Häring, cofondatore e codirettore della World Economics Association. Haring denuncia che un insieme di interessi che includono Visa e Mastercard, il Fondo monetario internazionale, il miliardario Bill Gates e il Ministero del Tesoro degli Stati Uniti, stanno gradualmente facendo pressioni affinché i contanti vengano aboliti in tutto il mondo e sostituiti con valute esclusivamente digitali. Egli spiega infatti come alcune banche sono entrate in una coalizione con il governo degli Stati Uniti, la Bill and Melinda Gates Foundation e la Citibank, formando la “Better Than Cash Alliance” per perseguire l’obiettivo della eliminazione del denaro contante. Il preteso usato sarebbe l’obiettivo di aiutare i poveri includendoli finanziariamente. Tra le varie motivazioni, a detta di Häring, attraverso questa digitalizzazione ci sarebbe più potere di sorveglianza sulle popolazioni. Un qualcosa di simile al sistema di Credito Sociale cinese.
NUMERO 3:
Dopo l’avvento della sua prima grande previsione, la pandemia, Bill Gates dal febbraio 2021 lancia l’emergenza clima. La crisi climatica produrrebbe, a suo dire, una catastrofe planetaria dieci volte più drammatica del coronavirus, sostenendo che: “il cambiamento climatico preoccupa. Ogni anno significherebbe un numero di vittime ancora più alto di quello che abbiamo avuto in questa pandemia” . Successivamente si è soffermato sul secondo pericolo ancora più insidioso e ripreso tempo dopo: il bioterrorismo.
Nei primi di ottobre 2021 infatti, durante l’ultima intervista con il presidente del comitato ‘Health Select Committee’, Jeremy Hunt, per il ‘think tank Policy Exchange’, il fondatore di Microsoft ha esortato i leader mondiali a stanziare nuovi fondi. Si parla di almeno un miliardo all’anno per prevenire future pandemie e atti di bioterrorismo.
A tal proposito, il filantropo statunitense chiede la formazione di una nuova task force per la gestione delle pandemie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e ha parlato poi di ‘germ games’, tradotto: ’giochi di germi’. Si tratterebbe di simulazioni che permetterebbero di esercitare, analizzare e migliorare il contrattacco verso nuove malattie. Un parallelismo con i giochi di guerra, che consentono ai militari di prepararsi ai conflitti reali.
Già anni fa, lo stesso aveva anticipato tale scenario sostenendo che una pandemia potesse nascere «dallo schermo di un computer, con un terrorista in grado di utilizzare l’ingegneria genetica per creare una versione sintetizzata del vaiolo, o un ceppo contagioso e mortale dell’influenza». Tutto verificabile su articoli appartenenti al giornalismo tradizionale, tanto caro al conformismo dilagante. E pensare che c’è chi crede che durerà ancora 15 giorni.
Ma tornando a noi: Dal recente G20, tenutosi nella Capitale italiana, sono uscite dichiarazioni univoche. Anche il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, intervenendo alla prima sessione di lavoro del G20, ha dichiarato, che dobbiamo prepararci per le future pandemie. In risposta a quest’ultimo anche il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, al termine del G20 ha dichiarato «la necessità di una collaborazione globale strutturale per rispondere e prevenire le future pandemie». Molti capi di Stato parlano la stessa lingua di Gates.
NUMERO 4:
Sempre all’interno dello stesso discorso, Gates, dando spazio alla sua natura di iper-vaccinista, ha parlato anche della possibilità di creare vaccini più economici e di facile utilizzo che dovrebbero cancellare malattie comuni come l’influenza: «La cosa bella è che molta della ricerca e sviluppo che dobbiamo fare per essere pronti per la prossima pandemia sono cose come rendere i vaccini economici, avere grandi fabbriche, sradicare l’influenza, sbarazzarsi del comune raffreddore, rendere i vaccini solo un piccolo cerotto».
Non c’è da stupirsi per l’ultima dichiarazione, dato che in questi giorni si sta parlando di cerotto cutaneo monodose come nuova forma di vaccino e già nel 2020, si parlava addirittura della possibilità di scrivere il libretto delle vaccinazioni sotto pelle, grazie a un inchiostro smart che penetra durante l’iniezione. Questo l’approccio futuro alla vaccinazione previsto dal Massachusetts Institute of Technology.
CONCLUSIONI?
Il virus tanto profetizzato dal filantropo si è concretizzato nel 2020. La lotta al contante, condotta spesso attraverso varie scuse tra cui l’evasione fiscale e nel caso riportato attraverso i diritti per le fasce deboli, è oggi realtà. Molti capi di Stato parlano di future pandemie. L’emergenza climatica addirittura sembra che sarà parte integrante di un tormentato futuro, attraverso sponsor precisi, come Greta Thunberg. Da Glasgow, in Scozia, si è tenuta la 26esima Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici dove a prendere la parola sono stati, oltre lo stesso Gates, anche colossi come Jeff Bezos, fondatore e presidente di Amazon che ha annunciato una donazione di 2 miliardi allocata nel rigenerare la natura e la trasformazione di sistemi di alimentazione. Fino a porre l’attenzione sul fatto che Amazon ha co-fondato il fondo per il clima con Christiana Figueres, ed ha impostato un obiettivo: “raggiungere il net zero CO2 per il 2040, 10 anni in anticipo rispetto agli accordi di Parigi. Come parte di questo fondo, Amazon pianifica di alimentare tutte le sue operazioni con il 100% di energie rinnovabili entro il 2025, e sta lavorando nel convertire la sua gamma di trasporti con veicoli elettrici”.
Le parole di Gates non sono dunque un caso isolato, ma sembra che i potenti della terra siano tutti a conoscenza di ciò che ancora attende l’umanità o meglio, che è stato progettato per essa.