Venerdì 15 ottobre è stata una data particolare. Una giornata nella quale, per la prima volta al mondo, un paese “democratico” ha introdotto un lasciapassare governativo obbligatorio per chi lavora. La risposta popolare si è fatta sentire: il blocco dei portuali di Trieste tutt’ora in corso e boicottato in ogni modo, una forte astensione dal lavoro, un +25% di certificati medici secondo l’Inps, e diverse manifestazioni di protesta nelle principali città italiane.
Come vi abbiamo già anticipato, nello stesso giorno è stata inaugurata la tanto discussa “Porta dell’inferno” di Auguste Rodin, alla presenza anche del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In risposta, in molti si sono radunati nei pressi della “Porta del paradiso” di Firenze, uniti a far risuonare un grande ohm.
Abbiamo dedicato tre servizi precedenti ai tanti aspetti controversi che ruotano intorno alla “Porta dell’inferno” e finalmente è arrivata la fatidica data. Cosa è accaduto però di preciso durante la giornata del 15?
Delle teorie sostenitrici di un rituale tipico massonico basato sul simbolismo della scultura dell’autore francese vi abbiamo già parlato e non ci ripeteremo. Se vuoi approfondire trovi tutto sui nostri canali e pagine su YouTube, facebook, Odysee, Telegram, nell’archivio gratuito su mepiu.com e sul blog mepiu.it. Tutto aggratis.
Tornando a noi,
In sintesi queste tesi vedrebbero, metaforicamente, un passaggio verso un era infernale, secondo alcuni una nuova società fatta di digitalizzazione, transumanizzata. Proprio in risposta all’attacco delle forze del male, centinaia e centinaia di persone si sono radunate davanti “La Porta del Paradiso”, porta est del Battistero di Firenze, situata davanti al Duomo di Santa Maria del Fiore. Da lì in molti si sono inginocchiati in preghiera, ognuno nella sua credenza, fino a che si è levato nell’aria un forte coro di meditazione, l’“Ohm”.
Sembra infatti che, in contrapposizione al clima di astio e divisione che aleggia nell’atmosfera, ben simboleggiato dal significato dell’opera di Rodin, c’è chi si sarebbe invece adoperato ad invocare le ‘forze del bene’ attraverso la “porta” fiorentina, dal significato paradisiaco.
A destare scalpore è stato un particolare che non è passato indifferente: durante la meditazione, su di un palazzo che si affacciava sul luogo dove è posizionata la “Porta del paradiso” e dove tanta gente era riunita in contemplazione, imperava uno grosso schermo con sopra una pubblicità raffigurante un occhio gigante. Sembrerebbe davvero un provocazione, poiché la figura mostrata in schermo è di fatto uno dei simboli massonici per eccellenza. Si è scoperto poi che la raffigurazione è frutto di un’artista di nome Jenny Saville, già celebre alla cronaca per le sue creazioni alquanto bizzarre di corpi femminili. In molti ne sono sicuri, si è trattato di un chiaro messaggio.
A tal proposito abbiamo chiesto un parere ad Emanuele Palmieri, formatore e ricercatore:
“Jenny saville è una pittrice neoespressionista britannica, nota per i suoi lavori raffiguranti corpi distorti, tumefatti e spesso al limite dello scabroso. Per quanto le sue opere siano dichiaratamente una protesta al conformismo dell’apparire al quale sono sottoposte le donne, non smette mai di trovarsi al centro di vicende controverse. Nel 2006 un suo ritratto, dal titolo Stare del 2005 è stato adottato come copertina dell’album Journal for plague lovers dei manic street preachers, che tradotto in italiano è diario per gli amanti della peste dei predicatori di strada maniaci. L’album fu ritirato dalle prime 4 catene di supermercati e ridistribuito senza la copertina, ritenuta di cattivo gusto. Le opere della Seville sono a Firenze nel museo novecento, il cui curatore è Fabio Risaliti, già curatore della mostra “Lucky Hey” che nel 2018 fu al centro di polemiche per la riproposizione della pietà di Michelangelo. È ovvio che pur non potendo affermare nulla con certezza, la sola presenza di quell’occhio su una piazza impegnata in preghiera lascia un giustificato terreno fertile all’ immaginazione. Se poi si va a fare qualche ricerca, il quadro che ne esce è poco chiaro, ma molto inquietante.