In questo periodo si sente spessissimo parlare di ipnosi di massa. Spunta fuori dal cilindro continuamente. Probabilmente aver trovato una spiegazione a ciò che stiamo vivendo da un paio d’anni a questa parte rassicura e quindi va assai di moda. E’ innegabile che un po’ di rassicurazione si fa fatica a rifiutarla di questi tempi – e di fatica accennerò tra un po’ di righe.
“Ipnosi di massa” è la risposta al nostro sbigottimento quando vediamo Sempronio mascherato al volante senza cintura. Tizia che dopo aver spento la sigaretta, si rimette a posto la mascherina. Caio che mentre mi parla gli cade a terra la pezza che poi rimetterà sul viso. Sempronio vaccinato che ha paura di contagiarsi. Potrei andare avanti, ma sto annoiandomi. È come guardare e riguardare sempre la stessa puntata di Beautiful. Dissonanza cognitiva, diranno alcuni. Ipnosi di massa sentenzieranno altri.
Personalmente, tutto ciò che va nella direzione di ottenebrare il libero arbitrio mi fa salire il battito cardiaco. Certo che certi fenomeni di controllo e manipolazione della collettività esistono. Funzionano e soprattutto sono stati usati con grande intelligenza e pazienza. Quindi non sono una negazionista dell’ipnosi di massa o della dissonanza cognitiva, vorrei solo porre l’attenzione su un’altra cosa.
Premetto e ricordo per chi mi legge per la prima volta, che non sono esperta di un bel niente. Più vado avanti nelle mie letture e più mi percepisco come profondamente ignorante. Erickson, che a questo punto della nostra storia contemporanea sapete tutti chi è, era un genio. Beati quelli che l’hanno incontrato. Per poter fare le sue “magie” aveva bisogno del consenso delle persone. Per riuscire ad ipnotizzare qualcuno, abbiamo bisogno del consenso di quel qualcuno. Niente consenso, niente ipnosi.
La storia del consenso dovrebbe toglierci il sonno, piuttosto che come funziona e quali sono i meccanismi dell’ipnosi di massa. Sapete perché? Come vi sentite quando si parla di un potere che è riuscito ad ipnotizzare le masse? Come vi sentite sapendo che esistono personaggi in grado di manipolare tutto. Sul serio, prendetevi il tempo di rifletterci un attimo. Senza ombra di dubbio avere finalmente una spiegazione per quello che sta accadendo, rassicura. Tutte le spiegazioni rassicurano.
Tuttavia, questa rassicurazione ha un costo. Il modo in cui viene raccontata e ripetuta, mettendo l’accento sull’efficacia di queste strategie, potrebbe farci sentire vittime. Ma non vi siete stufati di essere relegati alla parte della vittima? Perché non diamo la stessa attenzione al consenso, che abbiamo dato in tanti gesti e scelte quotidiane, per anni? Perché non troviamo il coraggio di assumerci le nostre responsabilità e non la smettiamo di cercare qualcuno a cui dare il ruolo del carnefice? Senza consenso non esiste ipnosi.
Quindi si, loro sono stati eccellenti ma noi? Per quanto tempo ancora staremo a decantare la genialità di chi ci ha manipolati? Io son cresciuta a junk food, Maria De Filippi, Uomini e Donne, Colpo Grosso, Dirty Dancing e Flashdance. Crescevo e con me cresceva la certezza, non razionale, una certezza granitica che non necessita di dimostrazioni, che “non è tutto qui, c’è dell’altro”. In effetti poi, mi sono lasciata prendere per mano dalla vita ed ho scoperto che si, non si esauriva tutto nell’intrattenimento di scarsa qualità che il sistema ci offre. La maggior parte della sofferenza delle persone che incontro è data dalla difficoltà a continuare ad adattarsi ad una realtà che percepiscono essere nociva ma che pensano – badate pensano! – di non poter cambiare.
Un lavoro che porta via la maggior parte del tempo, una cerchia di “amici da una vita” che hanno valori e ideali diversi dai nostri, una società basata sul consumo e la fede nel dio denaro. Sono solo esempi. Probabilmente se andassimo a cercare tra i “pazzi” i “malati psichiatrici” troveremmo individui che non hanno voluto dare il loro consenso ad un sistema che dichiarava di agire per il loro bene.
Diamo il consenso ad essere ipnotizzati tutte le volte che ci facciamo cullare dal mainstream. Diamo il consenso tutte le volte che agiamo in automatico. Tutte le volte che prendiamo il telefono e iniziamo a far scorrere le notizie, per noia. Tutte le volte che agiamo per onorare dio denaro, cosa ben diversa dall’utilizzare il mezzo denaro. Sono solo esempi. Siamo arrivati al punto in cui molte più persone sanno chi è Milton Erickson, guardano video sui meccanismi dell’ipnosi, e non hanno ancora la minima idea di cosa voglia dire dare il consenso ma soprattutto di come danno il consenso. In pratica ignorano l’unica parte in cui possono esercitare la scelta. Ignorano, ancora una volta, per scelta. La legge non ammette ignoranza, noi si e il potere ci sguazza. Alcune persone mi dicono “eh ma che fatica!” e la fatica rappresenta l’ostacolo insormontabile. Capisco. Se non si è disposti a far fatica c’è sempre il potere che si offre di occuparsi di noi. Quanti aspetti della nostra quotidianità sono influenzati dal non voler fare fatica?
In questo periodo ho sentito molte volte “preferisco non sapere, mi fido di loro, mi affido agli esperti, non voglio sapere, non me ne intendo, non ho le competenze per avere un opinione in merito, non mi interessa…” in queste frasi alberga una dichiarazione d’intenti. Si acconsente ad essere guidati, accompagnati, ci si affida. Come quel personaggio di Matrix che tradisce i suoi compagni pur di tornare a non avere problemi e fare la bella vita in matrix.
Cercando una conclusione ho trovato questa: “senza individuo non esiste collettività, senza individuo non c’è massa”. Poi mi è venuta in mente una lettura recente, estremamente interessante che consiglio: Psicologia della folle di Gustave Le Bon, edizione del 2021 tradotta da Giò Fumagalli. Nella prefazione, Eugenio Miccoli mi ha fatto pensare a come siamo passati dal concetto di “folla” al concetto di “massa”. In effetti oggi si parla di ipnosi di massa, non di ipnosi delle folle. Interrogate google su queste due parole se proprio non volete fare la fatica di leggere il testo in questione. Spoiler allert: la massa è definita come “Grande quantità di oggetti o di cose astratte”, la folla è definita come “Moltitudine anonima di persone”. Ricordatevi che le parole sono molto potenti. Gli incantesimi sono fatti di parole. Non so voi, ma io, massa no grazie.
Dott.ssa Antonia Dimovska
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