Il parlamento tedesco approva la “Legge per la protezione della popolazione”, che prevede una serie di restrizioni a tutte le libertà fondamentali dei cittadini, sancite dalla Costituzione antifascista della Germania. Mentre il Bundestag approvava il progetto di legge migliaia di cittadini sono scesi a manifestare, sotto la Porta di Brandeburgo, bersagliati dagli idranti della polizia e dai gas lacrimogeni ed ovviamente la stampa, italiana e non solo, li ha descritti come “negazionisti” e “complottisti di estrema destra”
Sui principali giornali italiani se ne è parlato poco e in termini fuorvianti, ma il 18 di ottobre migliaia di cittadini tedeschi hanno manifestato, davanti alla Porta di Brandeburgo, cercando di raggiungere i palazzi del potere della prima potenza economica del vecchio continente. Repubblica e il Corriere, nelle loro edizioni on line, hanno accennato a manifestazioni di negazionisti, no mask e estrema destra a Berlino, concentrando l’attenzione sul fermo di oltre 100 manifestanti. L’Huffington Post ha mostrato il video della manifestazione, senza commento, e titolando “proteste anti Covid a Berlino”. Quello che la stampa non dice è la ragione dell’imponente manifestazione che ha sfidato i divieti della polizia e che ha costretto la polizia ad usare gli idranti sulla folla e ad utilizzare i gas lacrimogeni e gli spray al peperoncino, nella speranza di disperdere l’immensa folla.
Ciò che le press-titute, i professionisti della stampa prostituita al potere, non vogliono farci sapere è che i cittadini tedeschi sono scesi in piazza per difendere le libertà costituzionali, sotto attacco da parte di una nuova legge, varata il 18 novembre con 415 voti favorevoli, 236 contrari e 8 astenuti, che conferisce al governo i famigerati “pieni poteri” e, di fatto, sospende la Costituzione: la cosidetta “legge per la protezione della popolazione”. A raccontare il contenuto della legge, lanciando l’allarme molto tempo prima che venisse approvata, è stato però Michael Mross, un blogger ed editore, in un video che è divenuto virale ed è stato tradotto in moltissime lingue.
La legge in questione prevede all’articolo 7 la restrizione dei diritti fondamentali in una serie di ambiti. In Germania, quindi, non sono più intoccabili i diritti fondamentali della libertà personale, di riunione, di circolazione e dell’inviolabilità del domicilio. Anche l’integrità della persona viene limitata, dunque sono consentiti trattamenti sanitari o analisi cliniche anche contro la volontà del soggetto interessato. Vengono limitati i contatti anche nelle case private e, ovviamente, è previsto l’obbligo delle mascherine. Vietati o limitati tutti gli eventi culturali, sportivi e ricreativi ed è inoltre prevista la chiusura di esercizi commerciali e di attività produttive. In caso di necessità si possono limitare o vietare anche le funzioni religiose.
Non basta, al punto 12 la proposta di legge prevede, inspiegabilmente, il divieto e la distribuzione di bevande alcoliche, che saranno commercializzabili solo in determinate ore da parte di esercizi specifici, sotto il controllo del governo. La legge accenna anche a nuovi strumenti ci controllo e monitoraggio della popolazione, dei suoi spostamenti e dei suoi dati sensibili. Ad opporsi in maniera chiara sono stati solo i parlamentari dell’ADF, il partito descritto come neonazista, di estrema destra ed eversivo, ma che è rimasto l’unico, nel parlamento tedesco, a difendere la Costituzione antifascista, mentre i partiti “democratici” ed europeisti approvano e plaudono a una legge che ricorda, molto da vicino, la legge dei pieni poteri del 1933, che aprì la strada a uno dei regimi più feroci e sanguinari che la storia ricordi.