Il Guardian mette sotto i riflettori i professionisti della disinformazione. “DisinfoBlackOps”, così si chiama l’inchiesta del noto giornale britannico, ha reso pubbliche le affermazioni del cosiddetto “Team Jorge“, un gruppo di professionisti israeliani. Nei filmati, gli israeliani dichiarano di aver manipolato più di 30 elezioni in tutto il mondo negli ultimi 20 anni utilizzando hacking, sabotaggio e disinformazione automatizzata sui social media. Il capo del gruppo è Tal Hanan, ex operatore delle forze speciali israeliane, che lavora privatamente sotto lo pseudonimo di “Jorge“.
Il modello di business
Il gruppo di Hanan offre servizi di manipolazione elettorale segreta, anche per conto di aziende, utilizzando una sofisticata soluzione software chiamata Advanced Impact Media Solutions, o Aims, che permetterebbe di controllare un esercito di migliaia di falsi profili sui social. Nei filmati Hanan afferma di aver manipolato le elezioni in 33 paesi senza lasciare alcuna traccia. Dice anche che i suoi servizi sono disponibili per agenzie di intelligence, campagne politiche e aziende private che desiderassero manipolare segretamente l’opinione pubblica.
Il team di Hanan ha anche rivendicato di aver condotto campagne di disinformazione su larga scala in tutto il mondo. Sembra che alcune di queste operazioni fossero gestite attraverso una società israeliana, Demoman International. Quest’ultima, riporta il giornale, è collegata al Ministero della Difesa israeliano, il quale non si è, ad oggi, ancora espresso sulla vicenda.
Come accedo ai tuoi servizi Google
Durante le dimostrazioni delle capacità di hacking del suo team, “Jorge” mostra ai giornalisti come penetrare negli account Telegram e Gmail. In particolare, ha mostrato sullo schermo l’account Gmail di un uomo descritto come “l’assistente di un ragazzo importante” nelle elezioni generali in Kenya, che sarebbero avvenute qualche giorno dopo.
“Oggi se qualcuno ha un account Gmail, significa che ha molto di più della semplice posta elettronica“, ha affermato Hanan, mentre mostrava come è possibile accedere non solo alle mail, ma anche ai contatti e ai drive del bersaglio.
Le rivelazioni del Team Jorge potrebbero causare ulteriore imbarazzo per Israele, che è sotto crescente pressione diplomatica per la sua esportazione di cyber-armi che minerebbero la democrazia e i diritti umani.