Ancora fumata nera per il Quirinale e la sensazione è che lo sarà ancora fino a domani. Il centrodestra ha rilanciato il nome del Presidente del Senato, Casellati. Un nome di fronte al quale, dal centrosinistra, si sono subito alzate le barricate. Letta invoca un candidato unitario. Il fronte progressista di Pd-M5S-Leu ha annunciato l’astensione: “Grave errore candidatura unilaterale”.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva illustrato la scelta in conferenza stampa alla Camera: “La proposta su cui oggi portiamo centinaia di voti è in assoluto quella più alta e più terza, meno politica. Ricordo che ottenne il 75% dei voti dei senatori all’elezione del presidente del Senato. Fu eletta con un consenso trasversale”. Anche Giorgia Meloni aveva rivendicato la scelta del centrodestra e il voto compatto sulla Casellati: “Chi sta bloccando il quadro è la sinistra”, ancora “la nostra è un’apertura, è una figura unificante perché istituzionale”. Il leader di Italia viva, Matteo Renzi, non ha escluso invece l’ipotesi che ci possa essere anche un Mattarella bis se la vicenda non si risolve nelle prossime ore.
In ogni caso la candidata del centrodestra ha raggiunto solo 382 voti, non sufficienti per l’elezione al Quirinale.
Da oggi, comunque, ci sarà doppia seduta per l’elezione del presidente della Repubblica. Lo hanno deciso le conferenze congiunte dei capigruppo di Senato e Camera, insieme ai rispettivi presidenti, riuniti a Montecitorio. Si terranno la quinta votazione, quella iniziata alle 11.00, e la sesta votazione, che si svolgerà alle 17.00. In caso di mancata fumata bianca oggi, domani la prima votazione sarà alle 9,30 e la seconda pomeridiana alle 16,30.