Il premier canadese, Justin Trudeau, ha invocato l’Emergencies Act per ottenere più potere e porre fine alle proteste ‘Freedom Convoy’ contro le restrizioni anti-Covid. È braccio di ferro tra popolo ed élite.
Tra le misure messe in campo per punire severamente il dissenso regnante nella Nazione, Trudeau avrebbe addirittura promesso il congelamento dei conti bancari di chiunque sia collegato alle proteste, senza necessità di un atto giudiziario, e la sospensione delle assicurazioni sui veicoli. Elemento grave quest’ultimo, in quanto sarebbe di fatto la dimostrazione di un atto di forza verso chi non è allineato ai diktat e fedele alle linee restrizioniste. Il Premier ha poi specificato che si tratterebbe di misure “proporzionate” e “a tempo determinato”, ma nonostante questo rimane una mossa senza precedenti per un paese democratico.
Tale decisione di sospendere temporaneamente le libertà civili per ripristinare un presunto “ordine pubblico” è la prima del genere dopo mezzo secolo. La misura è stata infatti applicata solo una volta in tempo di pace, da suo padre, l’ex Primo Ministro Pierre Trudeau, nel periodo della “Crisi di ottobre” nel 1970. Tale legge dovrà essere approvata dal Parlamento canadese entro una settimana.
Gli intenti del Premier canadese hanno però suscitato ancora più rabbia nei manifestanti, i quali continueranno ad andare avanti imperterriti. Le proteste stanno infatti paralizzando le strade principali della capitale Ottawa, dopo che nei giorni scorsi avevano occupato l’Ambassador Bridge, nell’Ontario, creando molti disagi.
Non sono mancati attacchi al Premier canadese, il quale è stato accusato di ipocrisia dal dottor Vijay Chauthaiwale, capo degli affari esteri del Bharatiya Janata Party in India. Chauthaiwale ha sottolineato come Trudeau espresse forte sostegno agli agricoltori in India che hanno bloccato le principali autostrade per Nuova Delhi per un anno nel 2021, dicendo all’epoca: “Il Canada sarà sempre lì per difendere il diritto di protesta pacifica“. Adesso dov’è finito il diritto di protesta tanto consacrato da Trudeau? A quanto pare è finita la stagione del buon senso di facciata da parte di colui che le scorse settimane ha bollato come “razzisti” i manifestanti che rivendicavano i loro diritti.
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