Secondo quanto apprendiamo da Brusselstimes allo Stato belga è stato ordinato di revocare “tutte le misure sul coronavirus” entro 30 giorni, poiché la base giuridica per esse è insufficiente, lo ha stabilito mercoledì un tribunale penale di Bruxelles. Il sistema del Paese di implementare le misure sul coronavirus utilizzando decreti ministeriali, cioè senza alcun contributo da parte del parlamento, era già stato criticato più volte in precedenza.
Per inciso va ricordato, che stando ai dati ufficiali ben il 14% della popolazione adulta in Belgio è stata vaccinata; diversamente da quanto avviene in Italia in cui a partire dai dati dell’ISS, solo il 5% della popolazione italiana ha ricevuto la tanto agognata dose.
La Lega per i diritti umani aveva intentato la causa diverse settimane fa, contestando, al sistema belga, di attuare le misure utilizzando decreti ministeriali, cioè senza alcun contributo da parte del parlamento. Il giudice ha concesso allo Stato belga 30 giorni per fornire una solida base giuridica, o rischia una sanzione di € 5.000 al giorno per il superamento di questo periodo, con un limite massimo di € 200.000, riferisce Le Soir.
Le attuali misure sul coronavirus si basano sulla legge sulla sicurezza civile del 2007, che consente allo Stato di reagire rapidamente in “circostanze eccezionali“, ma il giudice ha ora stabilito che queste leggi non possono servire come base per i decreti ministeriali. È ancora possibile presentare ricorso contro la sentenza del tribunale, ma l’appello non sospenderebbe l‘esecuzione della sentenza.
Non si fanno attendere le polemiche: il governo belga avrebbe mosso delle critiche dopo l‘ordine del tribunale di revocare tutte le misure Covid, a quanto leggiamo su Brusselstimes, secondo il partito fiammingo di destra N-VA questa vicenda sarebbe “una vergogna per il governo“.
“Questo governo ha giocato con il fuoco nell’attuazione delle sue misure sul coronavirus e ne è stato avvertito, praticamente settimana dopo settimana in parlamento”, ha detto De Roover. “Oggi sta accadendo quello di cui ho avvertito per mesi”, ha aggiunto. “Questo governo ha corso enormi rischi optando per decreti ministeriali nell’attuazione di misure di limitazione della libertà nella sua politica sul coronavirus. Quell’ avvertimento, tuttavia, è stato ignorato.”
È ancora possibile fare appello contro la sentenza del tribunale, e per di più, le attuali misure sul coronavirus non cambieranno per il momento. Il verdetto è attualmente allo studio dell’ufficio del ministro dell’Interno Annelies Verlinden.