Un rapporto dell’intelligence Usa accusa il principe ereditario saudita per l’omicidio del giornalista dissidente ucciso a Istanbul il 2 ottobre del 2018. È questo in sostanza il contenuto del rapporto dell’intelligence Usa diffuso questa sera dall‘amministrazione Biden dopo averlo declassificato, secondo quanto riferito dai media americani.
Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha “autorizzato” un’operazione per “catturare o uccidere” il giornalista dissidente Jamal Khashoggi. Lo afferma un rapporto dell’intelligence Usa diffuso oggi dall’amministrazione Biden dopo averlo declassificato, secondo quanto riferito dai media americani. Mohammed bin Salman vedeva il giornalista dissidente come una minaccia al regno e sostenne ampiamente l’uso della violenza se necessario per metterlo a tacere.
Il rapporto dell’intelligence Usa elenca 21 persone che gli 007 americani ritengono con “alta fiducia”, complici o responsabili per la morte del giornalista per conto di Mohammed bin Salman. Il Dipartimento di Stato Usa vara la cosiddetta ‘Khashoggi policy’ o ‘Khashoggi ban’ per punire tutte le persone che, agendo in nome di un governo, si pensa abbiano direttamente partecipato o partecipino in attività contro i dissidenti «gravi e di natura extraterritoriale». Lo riporta l’agenzia Bloomberg.
Il principe saudita Mohamed bin Salman non sarà colpito da sanzioni Usa. Il Tesoro americano si appresta invece a varare sanzioni sul generale saudita Ahmed al-Asiri, ex vice responsabile dei servizi di intelligence di Riad, per l’assassinio Khashoggi. Sanzioni anche per la Saudi Rapid Intervention Force coinvolta nell’omicidio.