Articolo e foto di Fabio Conti – fotografo: www.fabioconti.jimdo.com
Alitalia è destinata a cessare la propria attività il 14 ottobre 2021 dopo una lunga e gloriosa storia iniziata nel 1947. Il 15 ottobre 2021 comincerà il primo giorno di ITA (Italia Trasporto Aereo S.p.A.), la nuova società di trasporto aereo passeggeri e merci. Nonostante i gravi ridimensionamenti e i tagli del personale Alitalia degli ultimi decenni, questo è il momento più grave della storia del trasporto aereo italiano: non solo per la fine di una storica compagnia aerea di bandiera italiana ma anche perché, a fronte degli attuali circa 12.000 dipendenti, solamente 2.800 faranno parte della nuova società. Tutti gli altri sono considerati esuberi. Parliamo di migliaia di lavoratori che ad oggi non conoscono il proprio futuro.
C’è uno strano silenzio attorno a questa triste vicenda. Mi è parso fin troppo spesso che i manifestanti non ricevessero la giusta attenzione da parte dei principali organi d’informazione nazionale. Nel mio piccolo ho voluto farlo io. Sono stato al loro fianco negli ultimi mesi, quanto mi è stato possibile, e nonostante non sia un loro collega mi sono appassionato alla loro lotta in quanto prima di tutto cittadino italiano. Non ho parole di conforto. Posso solamente dire con fermezza di non aver mai visto tanto senso di appartenenza, determinazione e sacrificio nei loro gesti e nelle loro parole. Non poteva essere altrimenti in quanto si tratta della propria dignità personale e del diritto al lavoro. Quel lavoro che è stato prima di tutto di squadra e che ha rappresentato con fierezza il nostro paese in tutto il mondo.
In quella squadra è nata una poesia che sentivo di dover riportare:
Per voi è un aereo,
per noi ancora magia.
Che ci incanta quando in aria si alza, e poi vola via.
Sono mani, sguardi e risate,
Sveglie notturne, feste mancate,
che hanno fatto volare quelle ali derubate.
Per voi quei colori sono solo un carrozzone,
per noi sono stati e sono un’emozione.
Oggi c’è chi gongola e sbeffeggia.
E poi c’è chi abbassa gli occhi e le lacrime indietreggia.
Per andare lontano ci sarà un nuova via,
ma non sarà più come casa mia.
Signore e signori vi facciamo un inchino,
e sempre a testa alta affrontiamo il destino.
Per chi quel tricolore lo ha onorato,
con immenso piacere abbiamo lavorato.
Chi ha visto persone al di là delle divise,
sa a chi dare la colpa delle scelte decise.
È stato un piacere avervi avuti a bordo,
se solo il mondo fosse stato meno balordo.
Per voi questo tempo sarà stato infinito,
per noi come un sogno è ormai già svanito.
Per le emozioni che stiamo provando, forse stavolta lo diremo un po’ svelto:
Ma grazie per averci scelto!