Siamo sicuri che la detonazione di testate nucleari possa significare solo distruzione reciproca assicurata? Cosa accadrebbe, invece, se non venissero fatte esplodere in contesti urbani ma ad alta quota?
La situazione descritta nel romanzo “Un istante dopo” (2011) di William R. Forstchen ci racconta come una guerra atomica senza ricaduta radioattiva non solo sia possibile ma possa persino cambiare radicalmente il modo di combattere e intendere le guerre: è sufficiente l’enorme impulso elettromagnetico generato da ordigni atomici esplosi ad alta quota per danneggiare ogni apparecchio elettrico nel raggio di chilometri.
Quanti di noi sarebbero preparati per fronteggiare un cataclisma simile o disastri di altra natura? La guida di sopravvivenza Simone Olivieri, formatore Survival, Bushcraft, Prepping, ospite del podcast “Era tutta campagna” di Eugenio Miccoli, ci spiega quanto una buona formazione nell’ambito delle tecniche di sopravvivenza possa fare la differenza nelle situazioni più critiche.
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