Delta del Danubio. L’Ucraina sta aumentando la profondità del canale di Bystroye, a nord della foce del Danubio, suscitando le preoccupazioni della Romania, sovrana del delta navigabile più importante d’Europa. La profondità del canale, che attraversa la regione costiera condivisa dai due paesi, è stata aumentata unilateralmente da 3,9 a 6,5 metri. In più, il governo Ucraino continua ad adoperarsi per un’ulteriore dragaggio per arrivare fino a 8,3 metri di profondità.
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Nell’ultimo anno, Kiev ha sensibilmente aumentato le proprie esportazioni attraverso i porti fluviali del Danubio. Nello specifico si è servita parecchio di questo canale per il trasporto alimentare. Secondo le autorità ucraine, Kiev non avrebbe violato alcun accordo con le attività di dragaggio ancora in atto.
Le preoccupazioni di Bucarest sono state consegnate direttamente dal ministro degli Esteri Bogdan Aurescu all’omologo ucraino Dmytro Kuleba durante la Conferenza di Monaco sulla sicurezza (17-19 febbraio 2023). Secondo Bucarest, “qualsiasi lavoro sul corso d’acqua attraverso l’area condivisa del delta del Danubio può minacciare la fauna selvatica nel sito del patrimonio mondiale dell’Unesco e violare i trattati internazionali sulla protezione ambientale”.
Ricordiamo che l’area del delta è riconosciuta come parco nazionale della Romania, nonché riserva della biosfera dall’Unesco.
Una cattiva gestione delle acque potrebbe sia andare a discapito dei transiti mercantili nel Danubio sia arrecare danni irreparabili alla ricca biosfera della Romania. Per tale ragione, l’unilateralismo ucraino risulta indigesto a Bucarest, nonostante ci siano ottimi rapporti tra i due paesi in merito all’operazione speciale russa. Kiev forse ritiene che la Romania non potrà agire nelle opportune sedi contro l’Ucraina, poiché ciò alimenterebbe la cosiddetta “propaganda russa”? Questa l’opinione della stampa rumena.
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