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Paolo Maddalena, il candidato al Quirinale

Ad una settimana dalla prima seduta per il voto del prossimo Capo di Stato, dopo Silvio Berlusconi, ecco arrivare un altro nome: Paolo Maddalena, frutto di una lunga scelta di diversi parlamentari ex M5s confluiti nel Misto, in Alternativa c’è e in Italexit con Paragone.

Ad una settimana dalla prima seduta per il voto del prossimo Capo di Stato, dopo Silvio Berlusconi, ecco arrivare un altro nome: Paolo Maddalena, frutto di una lunga scelta di diversi parlamentari ex M5s confluiti nel Misto, in Alternativa c’è e in Italexit con Paragone.

Classe 1936, Maddalena ha 86 anni e vanta un curriculum di tutto rispetto. Oltre ad esser stato vice presidente emerito della Corte Costituzionale, eletto il 10 dicembre 2010 dal neoeletto presidente Ugo De Siervo e poi riconfermato il 6 giugno 2011, Maddalena è stato anche magistrato, dal 1971. Presso la Corte dei Conti, dopo un lungo periodo trascorso presso la Procura Generale, nell’ultimo periodo, dal 1995, è stato Procuratore regionale del Lazio. Inoltre ha fatto parte del gruppo Ecologia e Territorio istituito presso la Corte suprema di cassazione, ed è stato Capo di gabinetto del ministro della Pubblica istruzione Gerardo Bianco (1989-1991) e Capo ufficio legislativo presso il Ministero dell’ambiente. Addirittura nel 2016, il giurista, ha espresso il proprio appoggio al movimento ‘No Cav’, contrario alle cave di marmo di Carrara sulle Alpi Apuane.

Maddalena è anche presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione” che si definisce: “Una forza popolare che, senza obiettivi partitici ed elettorali, lavori continuativamente per l’attuazione della Costituzione esercitando la sovranità popolare “dal basso” a partire dal territorio, con le prerogative che i principi e i valori costituzionali garantiscono: azione popolare e protagonismo dei cittadini e delle cittadine, per un governo partecipato in ogni Comune, con presidi di informazione e formazione, perché chiunque sieda in Parlamento e chiunque abbia il governo del Paese, l’attività per l’attuazione della Costituzione possa essere costante e far sentire sempre la propria voce”.

Nel febbraio 2021, una delle proposte più dirompenti del candidato del gruppo misto al Quirinale è stata quella di invocare “una moneta di Stato parallela all’euro“. Così dichiarò in merito: “Mi limito a ricordare a Mario Draghi che il primo problema da affrontare è quello della creazione del denaro dal nulla, poiché chi crea denaro dal nulla è padrone del mondo. E la moneta non nasce in natura, ma è creata dalla mano dell’uomo, e, in pratica, o dallo Stato o dalle banche”.

Questo il comunicato dei 40 grandi elettori del Gruppo Misto in merito alla scelta del candidato: «Figura super partes, lontana da appartenenze politiche, Maddalena ha messo al centro della sua opera di magistrato, docente universitario e giudice costituzionale (vice presidente della Consulta) la tutela dei beni pubblici demaniali, della legalità, della sovranità popolare e della nostra Costituzione. Per queste ragioni riteniamo possa essere una figura tra le più importanti sulla quale tutte le forze politiche potrebbero convergere»

Nel 2018, Maddalena fu intervistato dal fondatore di MePiù, Eugenio Miccoli, per Byoblu. In quell’occasione commentò la vicenda della nomina alla presidenza Rai del giornalista Marcello Foa e i neologismi che il sistema adottò per screditarlo, come l’assurda etichetta di “sovranismo”.

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