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Oltre la rete – I collettivi contro le servitù militari

L’esercitazione ‘Mare Aperto 2022’ è solo un altro nuovo buon motivo per protestare contro l’incombenza delle servitù. Si è tenuta l’attesa manifestazione del 22 maggio partita dal centro di Sant’Anna Arresi per lambire il poligono di Teulada. Dopo l’arrivo a uno degli ingressi, il corteo ha fatto marcia indietro per poter dare luogo all’azione del taglio delle reti con simbolico ingresso nel poligono.

Sotto un sole cocente, la desolazione attorno ad altissime reti e divieti d’accesso, si è tenuta l’attesa manifestazione del 22 maggio partita dal centro di Sant’Anna Arresi per lambire il poligono di Teulada. L’esercitazione ‘Mare Aperto 2022’ è solo un altro nuovo buon motivo per protestare contro l’incombenza delle servitù.

Presenti anche rappresentanti di collettivi d’oltre mare, nello specifico l’intervento di un attivista del NoMUOS – il coordinamento che lotta contro l’installazione del sistema di comunicazioni satellitari militari, gestito dal Dipartimento della Difesa USA, nel sud dell’isola di Sicilia – che ha espresso solidarietà, con la presenza e la partecipazione alla lotta.

Il corteo è partito alle 13.30 con temperature veramente sconcertanti che non hanno però scoraggiato in alcun modo gli attivisti. Hanno proceduto in maniera composita, con attenzione reciproca e manifestato la propria contrarietà alla presenza militare nell’isola considerata una vera e propria invasione. Grosso il dispiegamento di Forze dell’ordine tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, l’immancabile Esercito con motociclette, elicottero e droni al seguito.

Presente anche l’informazione mainstream locale e italiana i cui operatori, ben equipaggiati, hanno seguito il corteo dietro le Forze dell’ordine, dentro le auto con l’aria condizionata accesa, sempre prontamente presenti durante i momenti nei quali poter esprimere al meglio il loro collaborazionismo.

Dopo l’arrivo a uno degli ingressi, infatti il corteo ha fatto marcia indietro per poter dare luogo all’azione del taglio delle reti con simbolico ingresso nel poligono. Non si sono verificati scontri e si è poi proceduto con il rientro verso il luogo dell’adunata iniziale.

Una giornata faticosa con condizioni climatiche non agevoli, soprattutto per gli attivisti che hanno dimostrato di non temere alcunché nel manifestare il proprio dissenso, nonostante la strumentalizzazione e criminalizzazione.

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