Elon Musk ha recentemente concluso l’acquisizione di Twitter, si è presentato nella sede della società con un lavandino in mano e ha licenziato il top management, dopodiché ha fatto scortare il CEO e CFO fuori dalla sede centrale.
Elon Musk si scaglia contro le élite, accade spesso su Twitter, tanto che il magnate di Testla e SpaceX è guardato con simpatia nel mondo dell’informazione non allineata. Ma sarà veramente tutto oro quel che luccica?
Dalle nostre indagini emerge una realtà sconvolgente: Musk è un transumanista di prim’ordine. La cosa, però, continuava a non quadrarci, motivo per cui oggi ci spingeremo a delineare un’ipotesi sulla strategia ausiliaria del sistema: la mossa alla troiana.
Si tratta di creare una finta opposizione con cui far simpatizzare le fasce più restie ad abbracciare il mainstream. Successivamente, goccia a goccia, le si fa scivolare lungo una pista sempre più vicina all’agenda del Nuovo Ordine Mondiale. Una vera e propria ‘Finestra di Overton’ di cui io e te siamo i bersagli.
Io sono Eugenio Miccoli e oggi, in esclusiva su MePiù, vi presento in questo servizio, l’indagine realizzata dal nostro Leonardo Rosi.
Seguendo la pista delle incongruenze
La strada verso l’inferno è lastricata di buone intenzioni, motivo per cui qui su MePiù scendiamo sempre negli strati profondi delle cose, lì dove il bianco e il nero si rivelano facce della stessa medaglia. Con Elon Musk non c’è stato bisogno di andare così in profondità, perché le incongruenze sono, in realtà, sotto gli occhi di tutti, dissimulati dalla comunicazione, volutamente, frammentaria di Twitter.
Mettiamo in fila i dati per quello che sono, diventerà sempre più facile capire cosa intendiamo. Pronto?
Ma prima, per non perdere i contenuti e informazioni che possono veramente fare la differenza nella tua vita. Iscriviti subito ai nostri canali. Non parliamo di intrattenimento mainstream o di chiacchiere tra complottisti, non ci occupiamo di polemiche e politica ma di informazioni che nessun altro fa circolare, neanche all’interno di canali cosiddetti “alternativi”.
Devi essere conscio del feroce attacco in corso al pensiero autonomo, alla possibilità di informarci e informare. È per questo che ti invito a raggiungerci immediatamente in Telegram al canale @mepiu. Lì dentro siamo liberi di diffondere notizie che altrove censurano senza appello. E ricorda che tutto quello che trovi sul blog mepiu.it e sui nostri canali sui social, è realizzato SOLO grazie al supporto di persone come te, non abbiamo sponsor e pubblicità, quindi, mi raccomando, non temporeggiare!
Se puoi sostieni il nostro lavoro con una donazione, oppure acquistando i libri della casa editrice Millimetro Zero. Li trovi in fondo alla pagina sostieni su mepiu.it e al sito mmzero.it.
Iscriviti non aspettare, fallo adesso! E condividi questo video! È gratis e utile. Adesso siediti comodi e concentrati perché la faccenda è complessa.
L’élite che non ti aspetti: Elon Musk
Quasi tutti in occidente conoscono Elon Musk: l’uomo più ricco al mondo con 281.3 miliardi di dollari patrimonio netto. Conosciuto soprattutto come fondatore di Tesla e SpaceX e, da pochissimo, proprietario di Twitter.
Noi di MePiù abbiamo notato che, anche nel mondo dell’informazione non conforme, Musk spesso non è annoverato tra i transumanisti del big tech americano. Al contrario, di frequente è considerato come possibile “salvatore” grazie ai suoi tweet che sembrano andare contro la narrazione mainstream.
Musk pro Russia?
Un esempio recente sono le sue dichiarazioni sul conflitto tra la Nato e la Russia. Il tweet, che ha destato scandalo nel mondo liberal-progressista, recita: “Pace Ucraina-Russia: rifare le elezioni delle regioni annesse sotto la supervisione dell’ONU, la Russia se ne va se questa è la volontà del popolo. La Crimea fa formalmente parte della Russia, come lo è stata dal 1783 (fino all’errore di Krusciov). Assicurazione dell’approvvigionamento idrico in Crimea. L’Ucraina rimane neutrale.”
Tra le tante risposte ha spopolato lo screenshot della risposta dell’ambasciatore ucraino a Berlino, Andrij Melnyk: “L’unico risultato è che ora nessun ucraino comprerà mai le tue Tesla di m**da. Quindi buona fortuna a te.” E in seguito “Vaffa***lo è la mia risposta diplomatica per te”.
Tweet da vero dissidente
Oltre a questi tweet sul conflitto ucraino, citiamo la sua visione critica di personaggi come Bill Gates, di cui ci siamo occupati anche noi, le sue remore verso la validità dei test PCR, ne abbiamo parlato in questi articoli, e il suo scetticismo verso il mondo LGBT. Tutte dichiarazioni condivisibili, ma prima di riconoscere Musk come un paladino dell’anti sistema, vediamo di mettere assieme alcuni dati.
Analizziamo insieme alcuni dei suoi tweet più discussi, per comprendere se queste prese di posizione da dissidente siano in realtà parte di una strategia molto sottile, per mantenere il controllo sulla popolazione mondiale.
Sicuramente un buon punto di partenza per capire “da che parte sta” è analizzare la sfera più intima e personale di Elon Musk, ovvero la sua famiglia.
Le origini: Il Partito tecnocratico
Pochi sanno che il nonno materno di Elon Musk, un certo Joshua Haldeman, è stato segretario del ‘Partito tecnocratico’ nella regione del Saskatchewan in Canada dal 1936 al 1941. Il Partito tecnocratico, conosciuto come ‘Technocracy Inc.’, secondo una dichiarazione del suo fondatore Howard Scott, “è talmente a sinistra della sinistra che rende il partito comunista borghese”. Sul sito dell’ex movimento politico si trovano diversi riferimenti storici alla sua ideologia. Ne emerge che il Partito tecnocratico, nato agli inizi del ‘900, crede nel dominio della scienza sulla società, esercitato da un gruppo ristretto di ingegneri non eletti ma nominati per “meriti” nel campo dell’innovazione.
Cough cough *comitato tecnico scientifico* cough cough
Il governo canadese, nel giugno del 1940, rese illegale la Technocracy Inc. insieme ad altri micropartiti in quanto contrari all’impegno bellico durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1943, il partito ridivenne legale. Il nonno di Musk Haldeman decise di trasferirsi con la famiglia in Sud Africa.
Space mining: il breve passo da ‘uno smartphone per tutti’ a ‘un chip per tutti’?
Elon Musk di certo sembra avallare la visione del mondo ereditata da suo nonno. Come testimonia il famoso tweet: “Starship Development To Build The Martian Technocracy”, tradotto “sviluppando la navicella starship per costruire una tecnocrazia su Marte”. Forse la sua è un’esagerazione. Nonostante ciò, è grazie ai razzi riutilizzabili di SpaceX che l’economia delle estrazioni minerarie nello spazio sta iniziando a nascere. Miliardi di tonnellate di metalli rari, indispensabili per la fabbricazione di smartphone, computer, etc… Risorse che sulla Terra sono sempre più difficili da reperire e che, non ne dubitiamo, avranno un ruolo chiave nel permettere alla tecnologia dei transumanisti di affermarsi. Parleremo di “Space Mining” più approfonditamente in futuro. Tenendo presente che questa pratica, in futuro, sarà appannaggio di alcune società private e non degli stati, torniamo ora a Musk e alle sue posizioni sul futuro dell’umanità.
Ti metto un chip nel cervello
Per chi avesse ancora dei dubbi, la posizione transumanista di Musk si esplica in una famosa conferenza, tenuta da Recode, una sussidiaria di Vox Media, la “Code Conference del 2016”. Musk dichiara che le “Intelligenze Artificiali Generali (I.A.G.)” saranno la causa dell’estinzione dell’essere umano o, quanto meno, la sua riduzione allo stato di animale domestico. Andando avanti nella conferenza, si viene a scoprire che, per Musk, quel rischio sarebbe scongiurato con l’impianto di chip nel cervello umano allo scopo di aumentarne la potenza di calcolo. Non a caso Musk, nel luglio del 2016, ha fondato un’azienda, Neuralink, che promette di fare esattamente questo. Impiantare chip nel cervello di tutti.
Errol Musk: donatore disinteressato di sperma
Torniamo alla famiglia. Il padre di Elon, Errol Musk, ingegnere elettromeccanico sudafricano, classe 1943, ha fatto una serie di dichiarazioni riguardo i suoi figli e sul ruolo dell’essere umano sulla Terra. Possiamo riassumere il senso della vita secondo Musk padre in una parola: riprodursi. Idea condivisa nei fatti anche da Elon.
Errol ha dichiarato: “Ho un’azienda in Colombia che vuole che doni lo sperma per mettere incinta le donne dell’alta società colombiana, dicono: ‘Perché andare da Elon quando possiamo andare dalla persona che ha creato effettivamente Elon?’“
Stando alle sue dichiarazioni non gli è stato offerto alcun pagamento, solo alcuni benefit: “viaggi in prima classe e sistemazioni in hotel a cinque stelle e tutto quel genere di cose“.
Quando gli è stato chiesto se avrebbe accettato l’offerta anche senza un compenso pecuniario, Errol ha risposto: “Beh, perché no?“
Alcune dichiarazioni di Errol fatte sempre alla rivista “The Sun”: “Ci sono diversi nipoti cosiddetti “illegittimi” si potrebbe dire… Devo contarli.”
“Ho visto uno dei miei nipoti in TV ieri sera su YouTube. E non mi ero reso conto che fosse uno dei miei nipoti a parlare“.
Ha poi continuato: “Stavo ascoltando questo ragazzo, e pensavo, perché suona così familiare? E poi vedo oh, diamine, è uno dei miei nipoti!”
Le stranezze non finiscono qui, Errol Musk, il 23 marzo 2018 dichiara di aver fatto un figlio con la sua figliastra trentenne Jana Bezuidenhout, figlia della moglie Heide. Jana da quando aveva quattro anni aveva come patrigno Errol, fino a quando non è diventata la sua compagna. Dalle ultime dichiarazioni del padre del miliardario, con la figliastra/compagna, ormai sui 35 anni, 44 in meno di Musk padre, risulta avere tre bambini.
La fabbrica dei figli
Elon, come accennavamo prima, non ha una famiglia ristretta. Ad oggi si contano 10 figli con il suo cognome e, come vedremo, altri possibili illegittimi. Sei con la prima moglie, due con la seconda e altri due con la sua ultima compagna.
Inoltre, nel 2016, Musk è stato brevemente compagno di Amber Paige, ex moglie di Johnny Depp. Nel luglio del 2021, Amber annuncia al mondo di aver avuto una bambina di nome Oonagh Paige Heard, attraverso un utero in affitto. Alcuni speculano che la pargoletta sia figlia di Musk: da un documento giudiziario emergerebbe una disputa legale tra Musk e Amber per via di “embrioni criogenizzati”. Stando alla dichiarazione, Musk li voleva distrutti mentre Amber con questi embrioni ci voleva dei bambini. (Minchia quanto cazzo stanno fuori questi?! E poi ti chiedi ancora perché devi sostenere il nostro lavoro? Fatti due ragionamenti NdR)
Dei dieci bambini che Musk ufficialmente riconosce, sei risultano esser nati attraverso la fecondazione in vitro, uno sicuramente con utero in affitto. Ma questa è la stima più ottimistica, si pensa siano nove su dieci in vitro, di cui quattro utilizzando un utero in affitto. Salta all’occhio che i figli di Musk sono tutti maschi, esclusa la bambina fatta (forse) con l’ex moglie di Depp. Coincidenza eccezionale o qualcosa tutt’altro che casuale.
Altra cosa che non possiamo tralasciare è la stranezza dei nomi che danno uno charme transumano alla prole di Musk figlio. I nomi in fila: Nevada Alexander Musk (morta a soli 10 mesi dalla sua nascita), Griffin, Xavier (ora Vivian poiché ha cambiato sesso all’età di 18 anni dissociandosi dal padre), Kai, Saxon, Damian, X AE A-XII Musk, Exa Dark Sideræl Musk, e staremo a vedere i nomi degli ultimi due gemelli. Dubito che verranno chiamati John e Joe.
Utero in affitto: i vantaggi legali negli USA
Negli Stati Uniti l’utero in affitto è legale solo in alcuni Stati. Nella maggior parte di questi Stati la gestazione per altri non è regolamentata, maternità e paternità sono difatti riconosciute da un giudice durante la gravidanza(di solito al sesto mese). Il giudice fonda la sua decisione sull’accordo delle parti e sulle precedenti sentenze favorevoli delle Corti americane, secondo le convenzioni della Common Law. Pertanto, è essenziale scegliere con particolare attenzione lo Stato dove sarà condotta la gestazione per altri.
Nei vari Stati americani in cui è legale la maternità surrogata, possono accedere al programma coppie eterosessuali sposate, non sposate, coppie omosessuali e single, senza limiti di età. Inoltre, non è essenziale apportare materiale genetico.
Elon Musk non è l’unico a optare per la fecondazione in vitro invece dell’approccio tradizionale. Diverse personalità del big tech hanno recentemente affermato di aver scelto la fecondazione in vitro e la maternità surrogata per ottenere diritti legali inattaccabili e assicurarsi che i piani di investimento nell’educazione dei figli non vadano in fumo a causa di un inaspettato divorzio. La legge americana sembra quindi incentivare questa pratica, varando leggi che tutelano entrambe le parti. In quest’ottica i dati delle nascite non tradizionali in certi ambienti liberal-democratici, come la California o New York, sono tutto meno che sorprendenti.
Negli Stati Uniti nascono ogni anno 4 milioni di bambini da fecondazione assistita. Nel solo Massachusetts, raggiungono un esorbitante 4,5% del totale.
Un altro donatore disinteressato?
Da una nostra fonte residente a Manhattan, ci arriva un pezzo del puzzle non trascurabile. Abbiamo contezza del fatto che in una banca del seme, con la quale la nostra fonte si stava rapportando per avere un bambino da madre single, essa si sia imbattuta in un donatore di sperma che lavora per la Tesla Inc. Il donatore, esattamente come Errol Musk ha dichiarato nel luglio del 2022, non chiede ricompense pecuniarie alle donne che scelgono di ingravidarsi o ingravidare per conto di terzi con il suo “profilo genetico”. La cosa ha destato stupore nella donna che ci ha prontamente riferito tutto.
Eugenetica 2.0?
La meccanizzazione della gravidanza, unita alla prospettiva “consumistica” che, come vedremo, porta addirittura ad una selezione genetica, fa pensare ad una parolina sulla quale ci siamo soffermati molto qui su MePiù: Eugenetica. Con la differenza che l’eugenetica di inizio Novecento prevedeva l’assassinio programmato degli individui divergenti da criteri anatomici o psicologici, mentre la nuova eugenetica, a quanto pare, aspira a non farli nascere direttamente.
Ebbene sì, sto parlando dell’esistenza della “Ivy League Donor”. “Ivy League” tradotto sarebbe “università prestigiosa”, ovvero donatori che studiano o hanno studiato in università come M.I.T. o Harvard e che sono pagati in base a criteri di presunta superiorità genetica.
Inneggiando alla procreazione, o no?
C’è un qualcosa che però non torna nelle parole di Musk nei confronti di ciò che le élite sono solite dire. Si tratta degli innumerevoli appelli pubblici così simili al passo biblico “voi dunque crescete e moltiplicatevi”.
Nell’agosto del 2019, al World Artificial Intelligence Conference tenutosi a Shanghai, Elon Musk e Jack Ma, fondatore di Alibaba, durante un dibattito, si trovarono d’accordo nel dire che il vero problema del mondo non è la sovrappopolazione, ma il calo di nascite che porteranno ad un collasso demografico. Noi dissidenti possiamo facilmente ricordare le varie dichiarazioni, di segno completamente opposto, dei vari Rothschild, Rockefeller e invitati al WEF di Davos nel corso degli anni.
Sul profilo di Musk, in alto, invece, leggiamo: “Il tasso di natalità negli Stati Uniti è stato al di sotto dei livelli minimi sostenibili per circa 50 anni” successivamente ha scritto “Civiltà sterilizzata”. A un utente che gli chiedeva se questa tematica fosse tra le sue prime preoccupazioni ha risposto: “È un rischio maggiore dell’Intelligenza Artificiale, quindi la metterei al numero #1. Se queste tendenze continuano, l’umanità cesserà di esistere.” In coda a questo tweet gli hanno chiesto come risolvere il problema e Musk, telegraficamente: “Avere bambini!”
La differenza tra Essere ed “essere macchina”
Come collocare questa apparente dicotomia su di un tema da sempre così centrale per le élite? Siamo noi in errore a considerare le élite un blocco monolitico? Magari anche loro non vanno d’accordo. Dubbio immediatamente fugato da Vitalik Buterin, il creatore della criptovaluta Ethereum, che scrive in risposta all’invito a procreare di Musk: “Le disparità di successo economico tra uomini e donne sono molto più grandi una volta che matrimonio e figli entrano in gioco. Gli uteri sintetici eliminerebbero l’elevato peso della gravidanza, riducendo significativamente la disuguaglianza.” seguito da un altro tweet di un utente: “Dovremmo investire in una tecnologia che renda possibile fare figli molto più velocemente, facilmente, meno costoso, più accessibile.”
Ecco che forse siamo giunti a una risposta: più bambini sì, ma nati artificialmente.
Saltare giù dal treno che deraglia
Giungiamo così in quel luogo particolare dove “si è talmente a sinistra della sinistra da ricomparire a destra”, dove l’apparenza duale si dissolve lasciando il posto al fenomeno, puro e unico nella sua realtà. In cui i confini tra i vari Rockefeller e i nuovi magnati del Big tech si confondono gli uni negli altri. Come saranno questi bambini artificiali? Più vivaci o più docili? Si chiederanno di più il perché della vita o di meno? Cosa implica meccanizzare le nascite per la società del futuro? Cosa implica sul piano antropologico? Ci sarebbero ripercussioni sulla possibilità di manifestare le qualità animiche da parte di questi bambini?
Forse sta a noi non scoprirlo mai.
Lupi travestiti da agnelli: i “serramentisti” di Overton
Certo è arduo, con quei quattro tweet, seppur famosi, considerare seriamente il plurimiliardario Musk un dissidente dal sistema. Anzi, il sospetto che sia all’opera una strategia per ingabbiare i veri dissidenti in una mezza-verità, strombazzando l’ovvio per convincerli della buona fede di personaggi come il buon Elon, si fa sempre più forte. Lo scopo l’abbiamo detto: far passare nelle coscienze, così ammansite, concetti transumani e disumanizzanti spacciati come passaggi necessari all’evoluzione umana.
Come vedi la tela del ragno è fatta di fili talvolta insospettabili. Riteniamo che siano questi i più pericolosi, in quanto attori principali nell’apertura delle Finestre di Overton con cui il NWO tenta di plasmare la tua e la mia coscienza. Spesso con scarso successo, ma dipende anche da te: su MePiù creiamo ogni giorno occasioni per riuscire a schivare i colpi. Almeno finché non saremo capaci di fermare i proiettili. Troverai altri articoli come questo su mepiu.it. Iscriviti ai nostri canali sui social, soprattutto su Telegram che, per ora, è il nostro unico spazio di libertà vigilata, lì possiamo inviarti informazioni che altrove verrebbero censurate. Chi acquista i libri della casa editrice Millimetro Zero Edizioni e il sostegno di chi, come te, usufruisce dei nostri contenuti, sono l’unico sponsor che abbiamo per supportare la nostra attività di ricerca e sintesi. Se puoi, aiutaci a difendere l’indipendenza del nostro lavoro, trovi tutti i modi per farlo su mepiu.it/sostieni.