Il grande gruppo immobiliare cinese, Evergrande, il 20 settembre non riuscirà a pagare gli interessi sui propri debiti. Il ministero cinese dell’Edilizia abitativa e dello sviluppo urbano-rurale ha riferito alle principali banche che la società, investita da una crisi di liquidità e un debito di ben 305 miliardi di dollari, non riuscirà ad eseguire il pagamento degli interessi sui prestiti. Immediate le proteste dei piccoli investitori.
Scene di rabbia e disperazione quelle verificatisi martedì, dove c’è stato infatti un assalto presso la sede del colosso immobiliare da parte di centinaia di persone che avevano investito in esso i loro risparmi. Immediato è stato l’intervento delle forze dell’ordine, che attraverso una corposa mobilitazione sono riuscite a placare con fatica la folla che urlava “ridateci i nostri soldi”.
Questo fallimento potrebbe comportare un vero e proprio collasso sul sistema finanziario del Paese. Sembra addirittura che le azioni di Evergrande in 14 mesi abbiano perso il 90% del valore. Fra gli investitori della società ritroviamo anche colossi occidentali come Allianz e BlackRock. Questo gigante economico ha circa duecentomila persone che vi lavorano e, prendendo in considerazione l’indotto e le aziende collegate che lavorano per esso si sfiorano i 3,8 milioni di lavoratori.
Evergrande Real Estate possiede attualmente più di 1.300 progetti in più di 280 città in tutto il Paese e va ben oltre il settore immobiliare: dalla produzione di auto elettriche, ai media, alle aziende alimentari e delle bevande fino alle squadre di calcio (tra cui il Guangzhou Fc).