La Francia ha richiamato i propri ambasciatori da Stati Uniti e Australia a causa dell’esclusione da un nuovo patto militare per il contenimento della Cina nella regione del Pacifico. Una presa di posizione senza precedenti quella della Francia nei confronti degli Stati Uniti, uno dei suoi storici alleati. Lo afferma il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian: “Per la prima volta nella storia fra gli Usa e la Francia abbiamo richiamato il nostro ambasciatore per consultazioni; un atto politico pesante che rappresenta la gravità della situazione”.
La ragione di una simile reazione deriva dal fatto che l’Australia ha cancellato un contratto da 90 miliardi di dollari che prevedeva una fornitura da parte della Francia di sottomarini convenzionali. Il motivo del mancato contratto è dovuto alla creazione di un nuovo patto militare, soprannominato “Aukus” (patto di difesa che comprende Usa, Regno Unito e Australia), tramite cui gli Stati Uniti faranno arrivare a Canberra sottomarini a propulsione nucleare per consentirle di operare nella regione dell’Indo-Pacifico, un’ampia e strategica area. A detta del ministro Le Drian la decisione di richiamare gli ambasciatori è stata presa dal presidente Emmanuel Macron a causa dell’“eccezionale gravità dell’annuncio fatto il 16 settembre da parte di Stati Uniti e Australia”. “I francesi avevano tutte le ragioni per sapere che avevamo seri dubbi che le capacità dei sottomarini potessero rispondere ai nostri interessi strategici”, ha sottolineato il Premier australiano, Scott Morrison. L’ambasciatore francese in Australia, Jean-Pierre Thebault, ha però affermato: “in nessun momento, in nessun modo alla Francia è stato dato un chiaro segnale che il contratto sarebbe stato rescisso”. Le Drian, indignato, afferma che Parigi è stata avvertita soltanto “un’ora prima” del fatidico accordo il 16 settembre, accusando di l’Australia di “doppiezza, disprezzo e bugie”.
Così ha commentato la vicenda il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, in merito all’alleanza anti-Cina siglata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia: “Un accordo di questa natura non è stato preparato l’altro ieri, richiede tempo. Ma non siamo stati informati, non siamo stati consultati. Lo deploriamo”. Ha poi continuato: “Questo non metterà in discussione il rapporto con gli Stati Uniti”, ha assicurato. Così come non intaccherà la cooperazione con Canberra e Londra”. Ma le conseguenze potrebbero esserci. Tale vicenda ha riportato sia l’attenzione di Borrell sia quella del Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sul tema dell’autonomia strategica europea. Così ha Twittato infatti il presidente, Charles Michel: “Il partenariato per la sicurezza di Usa-Gb-Australia dimostra ancora una volta la necessità di un approccio comune dell’Ue in una regione di interesse strategico. Adesso come non mai è necessaria una forte strategia europea per la regione indo-pacifica”.
Nel mezzo della crisi diplomatica tra Francia, Stati Uniti e Australia, il presidente americano Joe Biden ha chiesto un colloquio con il Premier francese, che si terrà per via telefonica nei prossimi giorni. Ad annunciarlo è il portavoce dell’Eliseo Gabriel Attal, che parla di “richiesta di un chiarimento su una vicenda che rappresenta una grave violazione della fiducia tra i due Paesi”. Un chiarimento necessario, vista la tensione aumentata anche dalle parole di Le Drian, il quale ha paragonato l’azione di Biden alla politica stile “America First” di Donald Trump.
Fonti dall’agenzia di stampa britannica Press Association, riportano inoltre le parole, tese a minimizzare la crisi diplomatica degli ultimi giorni, che il primo ministro britannico Boris Johnson ha espresso ieri sera. Si parla di “immensa importanza” del rapporto tra Regno Unito e Francia, nonché di amore “inestirpabile” di Londra per Parigi.