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Manifestazioni

Corrado Malanga: gli zombie non fanno domande e non danno risposte.

“Il mio problema è che quando mi fanno una domanda, io mi sento obbligato a rispondere.” MePiù non ha ritirato la sua domanda, quindi sono costretto a dire cosa ne penso della situazione attuale e delle manifestazioni. Corrado Malanga.

PARLAMI DI UNIVERSO E ALIENI COSÌ CHE IO POSSA CAPIRE - Eugenio Miccoli intervista Corrado Malanga

Il mio problema è che quando mi fanno una domanda, io mi sento obbligato a rispondere. MePiù non ha ritirato la sua domanda, quindi sono costretto a dire cosa ne penso della situazione attuale e delle manifestazioni.” Corrado Malanga.

Siamo nell’estate del 2021, nel pieno dello psicodramma meglio noto come pandemia da covid-19. In Italia è obbligatorio mascherarsi per entrare nei negozi, negli uffici e sui mezzi pubblici. In più, è in atto una campagna di vaccinazione, portata avanti a colpi di propaganda mediatica, intimidazione e veri e propri ricatti. L’intervista sarà pubblicata il primo agosto del 2021 e, già nel mese successivo, entrerà in vigore l’obbligo di Green Pass per i lavoratori del settore pubblico, cosa che provocherà una corsa ai vaccini per non perdere lo stipendio. In alternativa, lo Stato propone il ricorso ai tamponi rinofaringei, mediamente del costo di quindici euro l’uno, ogni quarantotto ore, per non essere sospesi. Ma sarà solo l’inizio, in quanto, in ottobre, questa misura sarà estesa al settore privato, a cinema, ristoranti, scuole, mezzi pubblici, etc.

In questo clima di crescenti restrizioni abbiamo chiesto un parere al professor Malanga.

MePiù mi ha chiesto di dare una mia opinione su ciò che sta succedendo in Italia e nel mondo in questo momento.

Malanga: MePiù mi ha chiesto di dare una mia opinione su ciò che sta succedendo in Italia e nel mondo in questo momento. Il mio problema è che, quando mi fanno una domanda, mi sento, in qualche modo, obbligato a rispondere. Ricordo, per esempio, quando lavoravo al Dipartimento di Chimica, che il mio direttore della sezione di Chimica Organica mi chiese: Caro Corrado, cosa ne pensi di me? E io gli risposi: Guardi professore, ha trenta secondi di tempo per ritirare la domanda, altrimenti sono costretto a dirglielo. In quel contesto, il professore ritirò la sua domanda. MePiù non ha ritirato la domanda, quindi sono costretto a dire cosa penso della situazione di oggi.

Ho pensato almeno tre giorni a come iniziare questo tipo di intervento. So perfettamente che tutto quello che dirò è una mia opinione e che, quindi, deve essere presa come tale. Non ho la bacchetta magica per dire che ho la verità in tasca: è il mio punto di vista e, siccome mi è stato chiesto, ve lo dico. In caso contrario, io ho l’abitudine, scusate questa prefazione, di stare zitto, quando nessuno mi chiede nulla. Ma, se mi chiedono cosa ne penso, sono costretto a dirlo.

Come dicevo, dopo tre giorni di riflessione, ho pensato di dirvi questo. L’altro giorno stavo andando al mare, vado alla spiaggia libera, prendo l’autobus, faccio mezz’ora o tre quarti d’ora di viaggio e mi siedo accanto a tutta la popolazione presente. Mi giro, mi guardo intorno, vedo e capisco che sono immerso in una strana società. Gente con la mascherina, gente che guarda il telefonino, abbastanza beotamente devo dire, gente che si nutre di immagini che vengono dall’esterno, proprio perché il telefono, la televisione, dicono tutta una serie di cose a cui, evidentemente, si crede, perché le si guarda. Se non ci credessimo, non le guarderemmo.

Nel contempo, mi rendo conto che l’autista dell’autobus rimprovera chiunque osi entrare nell’autobus con la mascherina abbassata, minacciando di cacciarlo. Mi sono sentito come in quel film di zombie, in cui io, però, non ero lo zombie. Zombie erano tutti gli altri: coloro che si erano in qualche modo zombizzati. C’era stato un virus che li aveva zombizzati, come si vede nei film di fantascienza, e loro avevano perso, se mai lo avessero avuto, il buon senso.

Mi sono sentito proprio come in quei film di fantascienza: quando sei l’unico che, tecnicamente, non è stato ancora colpito dalla zombizzazione e ti guardi in giro, cerchi di scrutare con gli occhi, con lo sguardo, se per caso, c’è qualcun altro come te, in quell’autobus, che la pensa come te, che pensa che tutti gli altri siano stati zombizzati, cioè che non abbiano la comprensione di quello che, in realtà, sta succedendo, che abbiano perso completamente la bussola. Persone che né da un punto di vista tecnico né scientifico né morale né naturale né religioso né storico, abbiano compreso quello che sta succedendo.

Mi guardo nuovamente in giro e trovo qualche altro sguardo perplesso come il mio, ma non abbiamo il coraggio di dirci: Anche te pensi che sia tutta una cazzata? Altrimenti, gli altri, gli zombie, comincerebbero a fare come si vede nei film di fantascienza e ti vorrebbero mordere, vorrebbero costringere anche te ad essere uno zombie. In che modo? Facendo la punturina; quella punturina che farà diventare tutti zombie. Questa è stata l’impressione che ho avuto, in un quarantacinquesimo di secondo, della situazione in cui io ero.

Torno a casa, guardo su Youtube le novità e scopro che ci sono tanti filmati, tante interviste, di persone che stanno denunciando questa situazione. Da un punto di vista politico, dicono: Non c’è più la democrazia; da un punto di vista religioso: Non abbiamo più la libertà di frequentare le chiese, di seguire i nostri culti. Dal punto di vista della libertà sociale, qualcuno si lamenta che non può più andare al ristorante, a trovare gli amici, fare manifestazioni di piazza.

E non trovo quasi nessuna, in realtà una sola, manifestazione contraria, cioè favorevole alla punturina. Perché, mi sono chiesto, tutti coloro che si esprimono su Youtube sono per un ripristino della situazione come era prima? Come mai, invece, coloro che si sono vaccinati stanno, di fatto, zitti? Una risposta potrebbe essere che sono zombizzati e, se tu sei zombizzato, non puoi esprimere la tua volontà. Perché il vaccino te l’ha tolta? Oppure perché non l’avevi nemmeno prima? Allora mi sono messo a pensare: chi sono coloro che hanno accettato di essere zombizzati?

Chi sono coloro che hanno accettato di essere zombizzati?

Ci sono almeno tre categorie:

– gli ignoranti totali, cioè coloro che non hanno la più pallida idea di cosa sia un vaccino, di cosa sia una terapia genica, di come funzionino. Non hanno letto lavori scientifici, non hanno la capacità di farlo. È normale, insomma, non tutti sanno fare un lavoro scientifico. E loro si sono, volutamente, fidati di quello che ha detto lo zombizzatore capo.

– la maggioranza, e l’ho potuto constatare in questi tre o quattro giorni. Sono coloro che sono stati costretti a zombizzarsi, altrimenti non avrebbero più lavorato, non avrebbero più potuto stare, ed esprimersi, nella società, perché gli sarebbe stata tolta quella strana cosa che chiamano libertà.

– i convinti, che sono pochissimi un po’ talebani, da questo punto di vista, cioè convinti che bisogna fare quello che dice il potere perché così si fa.

La quantità di queste persone, messa insieme, raggiunge, statisticamente e secondo il governo, i due terzi della popolazione italiana. Un terzo della popolazione italiana, in questo momento, è esterrefatto: ancora non è stato zombizzato, ha paura di essere zombizzato. La paura non è tanto quella, secondo me, di perdere la libertà, è quella di perdere il senno, cioè la capacità di poter, in qualche modo, ragionare con il proprio cervello. Veniamo, così, a scoprire una cosa fondamentale: chi non vuole essere zombizzato è caratterizzato da un difetto, chiamiamolo così: ragiona con la sua testa. Non riesce a comprendere sostanzialmente e a fondo cosa sta succedendo, ma si sta accorgendo che c’è qualcosa che vuole obbligarlo a ragionare come vuole qualcun altro. Questa è una cosa di molto, molto, molto pericoloso e noi dobbiamo chiederci: perché siamo giunti a una situazione del genere? Non voglio più fare un discorso sulla bontà della zombizzazione o il contrario. Vorrei concentrare l’attenzione di chi mi sta ascoltando, sulla capacità di comprendere.

È da circa cinquant’anni che le nostre scuole sono scivolate in un degrado totale. La scuola elementare, che era di fatto, il fiore all’occhiello di tutte le scuole elementari in Europa, si è totalmente deteriorata anch’essa. Lo so perché ho fatto quarant’anni di insegnamento, a tutti i livelli. Mi ricordo, quando facevo l’insegnante delle maestre della scuola elementare, che portavo il modulo di scienze nella nuova scuola elementare che si sarebbe dovuta riformare, e chiedevo alle maestre: Cosa fa un pezzo di ferro nell’acqua? Le maestre rispondevano: Va a fondo. E quando dicevo: Come mai le navi, che sono di ferro, stanno a galla? Le maestre non sapevano rispondere. In un secondo test chiedevo: Il legno galleggia o va a fondo? E tutte le maestre: Il legno galleggia. Quando chiedevo loro se un pezzo di legno con un foro che passasse da una parte all’altra andasse a fondo o galleggiasse, l’ottanta per cento delle maestre mi diceva che il pezzo di legno andava a fondo.

Bene, eravamo negli anni ‘80 e, da allora, la scuola è degradata ancora di più: dalla scuola elementare escono, essenzialmente, dei bambini idioti che sono incapaci di ragionare con il loro cervello, ma che cominciano ad assumere informazioni dall’esterno, dal telefonino. Che cosa succede? Succede che se il soggetto è abituato ad assumere informazioni sempre dall’esterno, poi non ne può più fare a meno, perché nell’istante in cui il telefonino si spegne, si scarica, il bambino va nel panico perché non è più capace di creare autonomamente informazioni all’interno del proprio cervello.

Ciò che ne deriva è che, quando si va all’università e si è fatto tutto il percorso di studi, ci troviamo di fronte a soggetti completamente beoti: cioè coloro che non sono stati più capaci di emettere una serie di elettroni tra un neurone e l’altro. Persone che non hanno più lo stimolo di guardare all’esterno la realtà, perché la realtà viene loro fornita comodamente da un telefonino, ventiquattr’ore al giorno. Questi ragazzi vanno al gabinetto col telefonino, probabilmente fanno anche l’amore guardando il telefonino e respirano perché esiste un telefonino. Questo è un problema grave, perché il telefonino, poi, quando si diventa grandi, viene sostituito da un altro apparecchio che costituisce le immagini.

L’essere umano è auditivo, visivo o cinestesico e, soprattutto, la quantità di visivi, statisticamente, è molto più alta rispetto agli auditivi e cinestesici. Ciò vuol dire che la televisione ti fa vedere quello che vuole farti vedere e tu, beotamente, ci credi. Questo è il problema: per cinquant’anni, siamo stati bombardati da immagini televisive che ci hanno fatto vedere una realtà e una verità che, molto probabilmente, non era questa ma che, comunque, non avevamo più la capacità di discernere quella che era l’immagine vera nella mappa del territorio, come direbbe un programmatore neurolinguistico. Morale della favola, il popolo italiano è un popolo che, dal mio modesto punto di vista e potrei sbagliare, è un popolo di beoti: coloro che si sono fatti zombizzare.

Se capisci le cose, quella punturina lì non te la fai fare, perché capisci, chiedi, domandi e, alla terza domanda, vedi che la persona che dovrebbe convincerti a farti la punturina scappa, perché non ha le risposte. Non le sa, e forse sa di non saperle. Questo è quello che capitava a me quando chiedevo: Scusa, ma te, perché ti sei vaccinato? E cominciava a spiegarmi delle cose ma, alla fine, nel giro di tre minuti, diceva: Perché io seguo la scienza. A quel punto, gli dicevo: Scusa la scienza sono io, non sei te, un laureato in Lettere e Filosofia. Io sono laureato in Chimica, conosco la Fisica quantistica: so esattamente che cos’è la scienza, so che cos’è la biologia e quello che mi stai dicendo, è una serie di puttanate che hai visto su Rai Uno. A quel punto, il soggetto scappava. È sempre successo così. È forse per questo, quindi, che su Youtube, sostanzialmente, non ci sono filmati, non ci sono interviste, non ci sono prodotti di coloro che, fermamente, fanno la battaglia perché tutti si sia zombizzati. Io la vedo dal mio punto di vista; d’altra parte nei film di fantascienza che cosa si vedeva? Che lo zombie cercava coloro che non erano zombizzati e li voleva mordere, gli voleva attaccare la zombizzazione e, quindi, il povero non zombizzato che aveva ancora la capacità di connettere, scappava, si rifiutava, si chiudeva in se stesso.

Come mai De Donno ha deciso di suicidarsi in una società come questa?

Alcuni di questi ci hanno perso la vita, per esempio il Dottor De Donno. Come mai ha deciso di suicidarsi in una società come questa? Perché non voleva essere zombizzato; la sua casa era stata ormai circondata dagli zombie e lui ha detto: Prima di farmi catturare, mi tolgo la vita. Questo è ciò che, secondo il mio modestissimo punto di vista, De Donno ha pensato. Però, c’è un però. Lo zombizzatore capo, guarda alla società degli zombie, che lui stesso è riuscito a zombizzare, e li vuole tranquillizzare dicendo: Non vi preoccupate se gli altri non si sono ancora zombizzati perché, se non si zombizzano, moriranno. Nel dire questo, lui vede negli altri ciò che succederà a se stesso, e non capisce che il problema della morte è un problema filosofico molto più grande. Qui non si tratta di vita o di morte biologica, qui si tratta di vita o di morte mentale.

Coloro che si sono zombizzati, lo hanno fatto per i due o tre motivi che ho spiegato prima. Non devono essere condannati in quanto caduti nella macchina della zombizzazione, però sono loro che sono morti, anche se non fisicamente; quello succederà fra qualche anno, quando si accorgeranno che, quanto gli hanno messo nel corpo, non era proprio acqua distillata. La loro morte, è una morte cerebrale. Loro, decidendo di fare ciò che chi comanda aveva deciso, hanno scelto di mettere, nelle mani dello zombizzatore capo, la loro vita, la loro capacità di risolvere dei problemi, la loro incapacità di prendersi la responsabilità della loro vite. Hanno deciso: Il padrone mi ha detto di fare così ed io faccio come dice lui.

In quell’istante hanno ceduto, a chi comanda, la loro volontà. Hanno ceduto a chi comanda la loro libertà, hanno ceduto la loro parte animica. Mai più. Mai più, secondo il mio modestissimo punto di vista, riprenderanno la loro parte animica. Mai più essi saranno in grado di difendere i loro diritti, perché non li hanno difesi quando serviva. Hanno solo ubbidito servilmente. Certo, c’era chi non sapeva, chi non s’era informato. Male, ci si doveva informare. Il problema è così, la vita è fatta così: c’è chi riesce a sopravvivere e c’è chi, per qualche motivo, no. Fra qualche anno vedremo di questo teatro che cosa sarà rimasto.

Voglio dire un’altra cosa: come ci si deve comportare, secondo me, di fronte a una situazione del genere. Lo dico dalla visuale di uno che vede il mondo di zombizzati, ma non è zombizzato, e non vuol farsi zombizzare. Scusate, abbiate pazienza, questa è la mia idea, voi, forse, non la condividete, ma è la mia idea. Allora, cosa vedo? Vedo una marea di gente che, da una parte sta zitta, non dice niente, non reclama: Io sono stato zombizzato perché volevo esserlo. Non c’è, non ci sono, dove sono? Dall’altra parte vedo una marea di persone, almeno un terzo degli italiani, che è piuttosto incazzato, e mi chiedo: Come mai ciò accade? Perché gli altri non fanno altrettante manifestazioni per difendere le loro idee? Invece, solo una parte difende le proprie idee, gli altri stanno zitti. Non è strano? È inquietante questa cosa. Però chi si oppone alla zombizzazione decide, secondo me erroneamente, di farlo in un modo inefficace. Cioè: C’è il potere che decide che tutti debbano essere zombizzati, andremo contro il potere perché noi siamo l’opposizione. Ecco, nel dire noi siamo all’opposizione, secondo me, si sono fregati con le loro stesse mani. Bisogna capire una cosa fondamentale: l’opposizione fa parte del sistema.

Il sistema vive perché esiste l’opposizione

Il sistema vive perché esiste l’opposizione; il sistema non sarebbe più vivente se l’opposizione non ci fosse. È strano. Guardate. Quando ci sono le elezioni politiche, in televisione va il partito che sa che perderà, dicendo: Andate a votare. Andate in tanti a votare, non importa se votate per me. Siamo in democrazia, basta che votiate. Perché? Perché, se voi votate per la controparte, in qualche modo la state alimentando, ma state alimentando anche quella parte della controparte che si chiama opposizione. E l’opposizione continuerà ancora ad esistere, a prendere i soldi di uno stipendio immeritato, solo perché voi avete, inconsapevolmente, votato per gli altri.

Qual è la soluzione? La soluzione pensate che sia, che so, un Paragone che vuole uscire dall’Europa? Sì, bello, meraviglioso, eccezionale, fa dei discorsi interessanti. Sara Cunial che fa una battaglia personale? Oppure i canali che si oppongono allo stato de facto. Non so, penso a Mazzucco, a Border Night, Canale Italia e Casa del Sole TV.

Penso anche a quel numero ormai incredibile di migliaia di avvocati che fanno delle regole e delle leggi che stabiliscono, in realtà, dei canoni di procedura per andare contro il Governo. Ma come si può pensare di riportare la libertà, dico libertà tra virgolette, in un paese che la libertà non l’ha mai avuta, utilizzando dei canoni repressivi? Mi spiego meglio: se la legge, qualunque essa sia, è in mano a chi comanda, nessuno può utilizzare la legge per rovesciare chi comanda perché, chi comanda, interpreterà sempre la legge a modo suo, quindi, tutte le operazioni che sto vedendo in giro non serviranno a granché. Sì, il potere sarà infastidito da queste cose, ma non succederà niente e, infatti, non succede niente.

E allora, come possiamo fare? I non zombizzati dovranno per forza essere, in qualche modo, in futuro, preda della punturina? Che probabilmente li renderà idioti per tutta la vita? Contro la loro volontà? Bè c’è una bella notizia. La bella notizia è che non è una notizia politica, non è una notizia di partito, perché i partiti ora non servono più. Forse qualcuno pensa ancora che si possa creare un nuovo partito, che so, un nuovo sei stelle che va dal governo? Eh, la storia ce lo insegna: il partito più bravo e più bello che c’è, va al governo e diventa corrotto nel giro di pochi mesi. Senza nessun problema. Non lo dico io, lo dice la storia.

Teniamo conto della storia, perché non guardarci indietro per imparare che cosa possiamo costruire per il nostro futuro? Non è quindi il creare un nuovo movimento, un nuovo partito, che porterà la libertà in un posto, in Italia, dove non c’è mai stata. Non è questo. Guardate su Youtube i filmati delle persone che si lamentano: Ci hanno rubato la libertà. Vogliamo la libertà. Vogliamo tornare a essere liberi. Questi non hanno capito niente: la libertà non l’hanno mai avuta, solo che non se ne sono mai accorti. Allora, prima di chiedere la libertà, va fatta, dentro di sé un’acquisizione di consapevolezza e di Coscienza. Ma noi siamo mai stati, gli italiani, liberi? E la risposta sarà: No, non lo siamo mai stati, ma, siccome eravamo cerebrolesi, non ce ne siamo mai accorti. Lo stato italiano è fondato sulle pietre della massoneria. Come si può pretendere che la massoneria crei una libertà in uno stato come questo? Abbiamo avuto Presidenti della Repubblica massoni, abbiamo primi ministri che sono legati alla massoneria. Com’è possibile, ancora dopo tanti anni, credere a questa follia? Libertà, la libertà di chi? La libertà non c’è, non c’è mai stata e lo dimostro in quattro milionesimi di secondo.

Ma noi siamo mai stati, gli italiani, liberi?

Libertà vuol dire che noi possiamo fare ciò che vogliamo. La democrazia prevede che ci sia libertà, democrazia vuol dire potere del popolo. Bene, il popolo vuole la TAV, vuole il treno a grande velocità? No, il popolo non lo vuole, e allora cosa fa lo Stato? Lo prende a manganellate. Ma vi pare che questa sia la libertà? Oggi qualcuno non si vuole zombizzare e lo Stato cosa fa? Vuole zombizzare lo stesso, vuole convincere che bisogna zombizzarsi e fa di tutto per farlo. Ricattando quelle persone che hanno un’attività commerciale, per esempio, le quali, se non si zombizzano, moriranno di fame. Vi pare questa la libertà?

Potrei fare miliardi di altri esempi che potreste trovare nello svolgimento della vostra vita quotidiana. Ma allora, come si fa, come si esce da qui? Un partito nuovo non lo possiamo fare, perché nel giro di cinque secondi diventerà un partito vecchio. Un movimento nuovo? Un girotondo attorno al palazzo del governo? Si sta parlando con degli zombizzati. Si sta parlando a, e con, degli zombizzati che non capiranno neanche quello che stai dicendo. E allora, cosa si può fare?

E la bella notizia finalmente c’è. La bella notizia è che l’Universo è fatto in un certo modo ed una delle cose fondamentali dell’Universo che è inderogabile, indimostrabile, ed è così; è il Secondo Principio della Termodinamica, che dice: l’entropia dell’Universo aumenta sempre. L’entropia è una misura dell’ordine, del disordine, della simmetria dell’Universo oltre che una misura della Coscienza umana. Cioè non si può tornare stupidi se ora si è capito qualcosa. Non solo, ma la comprensione tenderà ad aumentare sempre.

Nel momento in cui dico questo, è chiaro che, da qui al nostro futuro, non so quando, spero presto ma ho qualche dubbio, tutte le persone che si sono zombizzate, o diventeranno misteriosamente intelligenti subito e capiranno che cosa hanno fatto, oppure scompariranno dalla faccia della terra. Quindi, il problema è che quanto dice Mario Draghi: chi non si vaccina è destinato a morire, si ribalta: chi non si vaccina rimarrà vivo, rimarrà libero, rimarrà cosciente di se stesso, rimarrà consapevole, rimarrà sano fisicamente.

Questa è la mia impressione, è quello che vedo dal mio osservatorio. Lo dico perché forse non si è capito che, in questo Universo, la Coscienza e quindi il Secondo Principio della Termodinamica, prevede che una cosa che si chiama dualità, non esiste. Non esistono i buoni e i cattivi, che è un concetto duale. Esistono gli inconsapevoli ed i consapevoli: non esiste un anti consapevolezza. Cosa voglio dire? La consapevolezza non ha un segno meno, va da zero a infinito, non c’è un anti consapevolezza. La consapevolezza è l’unica cosa che descrive la Coscienza in quanto non è duale. Cosa vuol dire ciò? Vuol dire che i nostri governanti, che vogliono governare lo Stato, non sono né cattivi né buoni. I governanti non sono lo Stato, lo Stato siamo noi. Non è necessario fare una lotta armata contro questa gente, scompaiono da soli anche se non si fa niente. Questo dice il Secondo Principio della Termodinamica. Come possiamo applicare questa regola nel mondo di oggi, nella vita quotidiana? È semplice: basta dire no. Buongiorno, io sono il carabiniere tal dei tali, lei si deve vaccinare. Sto cazzo! È finita: non può fare niente di fronte al tuo enne-o: No, non lo faccio. Pensate un attimo ad utilizzare questo tipo di espressione.

La zombizzazione è diventata una religione

Poi, sapete, la zombizzazione è diventata una religione: ci sono gli zombizzati e i non zombizzati. Gli zombizzati sono religiosi, i non zombizzati sono agnostici, cioè, sostanzialmente, seguiranno le loro varie religioni. Allora cosa fai, per rispetto dei religiosi? Vuoi mettere la mascherina? E mettiti la mascherina! Così loro sono contenti, perché, altrimenti, si sentirebbero offesi se gli vai in faccia e gli respiri addosso. Quindi metti la mascherina, così loro non si sentono offesi e, democraticamente, hai rinunciato a un pezzettino della tua libertà per far sentire contento lui che ha paura di morire. Certo che ha paura di morire, perché è già morto, qui dentro – in testa. Ed è per questo che ha paura di morire. Chi non si fa zombizzare, evidentemente, non ha questa paura e ci sarà un motivo. Il motivo è, dal mio modestissimo punto di vista, che ha più coscienza di sé. Tutto lì: più Coscienza di sé.

La libertà è una cosa che non è mai esistita, perché essere liberi vorrebbe dire non recitare più il ruolo che la società ha deciso che tu debba recitare. Sei un professore? Reciterai il ruolo di professore universitario. Poi cambi lavoro, la società ti dà un altro ruolo e, come una marionetta, reciti il ruolo che la società vuole. La vera persona libera è quella che non recita il ruolo che gli altri, per esempio un Mario Draghi o un Giuseppe Conte, gli hanno affidato. La persona libera è quella che recita il ruolo suo.

Io per quale partito voto? Per il mio, di cui io sono l’unico votante, l’unico presente, l’unico iscritto. Ho facoltà di dire che prendo su di me tutte le responsabilità della mia vita. Non do le responsabilità della mia vita a un primo ministro, soprattutto quando questo primo ministro non ha la più pallida idea di quello che sta dicendo. Non sto asserendo che è cattivo, che è in malafede, o magari sì. Sto dicendo semplicemente, e questo è sicuro, che è inconsapevole di quello che sta facendo; in altre parole, il capo degli zombie è, in realtà, il primo zombie. È colui che, a specchio, riflette tutti coloro che hanno deciso di zombizzarsi.

Quante volte ci siamo lamentati che avevamo un governo che non ci piaceva? Il governo non ci piaceva perché, a specchio, creiamo fuori la realtà delle cose che di noi non abbiamo capito. Se abbiamo avuto sempre governi di bastardi, di personaggi negativi, era semplicemente perché, una parte di noi, degli italiani, era così. È più facile, oggi, dire: Do la fiducia ad un governo qualsiasi, qualunque esso sia pur di non dire: Mi prendo io la responsabilità del governo dell’Italia. Ogni cittadino. Sessanta milioni di italiani: che ogni cittadino si prenda la responsabilità su se stesso e decida di mandare a casa tutti quelli che non sono mai serviti, se non ad affossare quella che era l’ipotesi, l’idea, la creazione di una libertà e di una democrazia che, in Italia, non sono mai esistite. Ovviamente, e lo ripeto, questo è il mio punto di vista.

Come finirà? Finirà bene, perché l’entropia se ne fotte tutte queste cose

Come finirà? Finirà bene, perché l’entropia se ne fotte tutte queste cose. L’entropia, con la consapevolezza e con la Coscienza umana, va sempre avanti. L’entropia, cioè l’Universo, troverà il modo di spazzare via tutti coloro che, all’interno della costruzione dell’Universo, non seguono le sue leggi. Pertanto, non è necessario fare una guerra, non è necessario fare qualcosa, basta non fare niente. E come si fa a non fare niente? Dicendo: No, non lo faccio.

Questo è quello che si deve fare, in realtà; l’unica cosa che gli italiani devono fare, di fronte a un qualsiasi tipo di sopruso che non compete, che non interessa, che non vogliono fare. È semplice: dire no. Certo, io capisco le persone che sono state costrette a dire sì anche se non volevano. Capisco il loro stato d’animo. Ci ho pensato e, al loro posto, avrei comunque detto di no. Nella mia vita è successo questo, di andare contro i miei interessi, più di una volta, dicendo no a chi mi comandava. Questo, forse, è uno dei motivi per cui non ho fatto tanta carriera nell’università.

E allora, la buona notizia è: diciamo semplicemente no. Non c’è bisogno di andare a strillare: Vogliamo la libertà che ci avete tolto perché, dicendo così, cari italiani che andate in piazza a manifestare, voi state dando al potere l’idea che ha potuto togliervi la libertà. Nessuno ci toglie la libertà: la libertà è una cosa che è dentro di noi, non fuori. Non la deve dare Draghi la libertà, tu sei la libertà. Finché non si capisce questo, la battaglia sarà un po’ difficile. Non dico persa in partenza, perché si vince, dal momento che il Secondo Principio della Termodinamica dice che noi vinciamo. Ecco, siccome MePiù aveva chiesto il mio parere, l’ho dato.

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