Il sospetto che esista un “asse” tra i Big Social e l’alta finanza, è forte. Sembra di essere in un film surrealista, un parco giochi del neoliberismo. Potremmo chiamarle “convergenze parallele” riprendendo un’espressione usata da Aldo Moro. I fini sono comuni ma è evidente che c’è una parte di umanità che non accetto questo sistema di “fasci” tra corporazioni. Estratto dall’intervista di Eugenio Miccoli a Roberto Quaglia.
L’INTERVISTA INTEGRALE A ROBERTO QUAGLIA
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