Le commissioni bancomat e carte di credito sono un peso insostenibile per le piccole imprese italiane, che vedono restringersi i margini a causa dei costi delle commissioni. Questo è un problema che è stato aperto da oltre dieci anni, ma che fino ad oggi non è stato risolto.
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Secondo Confesercenti, nel 2022 le imprese italiane hanno dovuto pagare almeno 5 miliardi di euro di commissioni e costi accessori per l’uso di carte di credito e bancomat. Questo ha un impatto particolarmente pesante sulle attività di minori dimensioni, come quelle nel settore del commercio, che vedono i loro margini ridursi sempre di più a causa dei costi delle commissioni.
Inoltre, l’associazione propone di costituire un osservatorio per rendere finalmente chiari i costi attuali della moneta elettronica. Si chiede anche di rendere gratuite le transazioni sotto i 30 euro per le attività sotto i 400 mila euro di fatturato annuo e di predisporre un nuovo più ampio credito di imposta, della durata di tre anni, su tutte le transazioni.
Taglio delle commissioni: tavolo tecnico del Ministero dell’Economia.
Il Ministero dell’Economia ha convocato un tavolo tecnico per il taglio delle commissioni sui pagamenti tramite POS, ma la soluzione non sarà semplice da trovare.
L’obiettivo dichiarato del tavolo tecnico è la riduzione dei costi della moneta di plastica per i circa 2,5 milioni di piccole attività con meno di 400 mila euro di fatturato annuo. Confesercenti spera che non si proceda a un semplice restyling dei provvedimenti attuali, ma che si arrivi a una vera riforma che favorisca la diffusione delle transazioni elettroniche attraverso una distribuzione più equa dei costi.
In un’epoca in cui sempre più persone preferiscono pagare con carte di credito o bancomat, è importante trovare una soluzione, altrimenti, si rischia di penalizzare il tessuto economico del paese e di mettere a rischio la sopravvivenza di numerose attività.
Le conseguenze della moneta elettronica sulle imprese.
La diffusione della moneta elettronica ha anche comportato alcuni problemi per le imprese, in particolare quelle di minori dimensioni. Confesercenti ha stimato che, nell’abbigliamento, l’80% delle vendite si paga con moneta elettronica, mentre in generale, l’importo medio delle transazioni è di circa 50 euro. Il problema riguarda quindi soprattutto le micro-transazioni, e le indagini dell’associazione hanno restituito un peso delle commissioni fino e oltre l’1,4% del transato per le attività minori.
In conclusione, la diffusione della moneta elettronica ha comportato grandi vantaggi per i consumatori e per il sistema economico del paese, ma è importante trovare una soluzione equa per ridurre i costi delle commissioni per le imprese, in particolare per quelle di minori dimensioni. Il tavolo tecnico convocato dal ministero dell’Economia rappresenta un’importante opportunità per raggiungere questo obiettivo e favorire la modernizzazione del sistema economico del paese.
Staremo a vedere.
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