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USA 2020: I CONTI NON TORNANO \\ Settepiù in compresse. Edizione del 06/11/2020

La notte delle presidenziali americane avrebbe dovuto darci, come di consueto, il nome del nuovo inquilino della Casa Bianca quando qui in Italia sorge il sole e negli Usa si fa notte. Secondo tutti i pronostici il nome di colui che avrebbe dovuto guidare la prima potenza mondiale era scontato, si trattava dello sfidante democratico, Joe Biden, in testa da mesi in tutti i sondaggi. Qualcosa però non ha funzionato e la notte americana ha finito per diventare interminabile.

La notte delle presidenziali americane avrebbe dovuto darci, come di consueto, il nome del nuovo inquilino della Casa Bianca quando qui in Italia sorge il sole e negli Usa si fa notte. Secondo tutti i pronostici il nome di colui che avrebbe dovuto guidare la prima potenza mondiale era scontato, si trattava dello sfidante democratico, Joe Biden, in testa da mesi in tutti i sondaggi. Qualcosa però non ha funzionato e la notte americana ha finito per diventare interminabile.

L’infinita notte elettorale era iniziata con un vincitore designato: Joe Biden. I sondaggi gli attribuivano unanimemente un vantaggio schiacciante e i commentatori americani, come peraltro quelli europei, già giorni prima del voto, si dedicavano all’analisi degli errori commessi da Trump che avrebbero, a loro dire, portato alla sua debacle.

Appena chiuse le urne, mentre iniziavano le operazioni di spoglio, l’ottimismo dei supporter di Biden, americani ed europei, era granitico ed era diventato vero e proprio entusiasmo quando, a sorpresa, in Florida ed in Texas lo sfidante di Trump era passato in vantaggio.  Il quadro che veniva prospettato era quello di una sconfitta umiliante per “The Donald”, battuto anche in Stati come il Texas, storicamente repubblicani. Man mano che le ore passavano però la situazione ha iniziato a modificarsi radicalmente. La rimonta del Presidente uscente ha iniziato a prendere corpo, gettando nel panico la stampa e sbugiardando, per l’ennesima volta, gli istituti di sondaggi.

Gli Stati del Midwest, Stati industriali che in passato avevano in genere votato per i democratici, nei quali Trump nelle scorse elezioni aveva prevalso per una manciata di voti, vedevano un netto vantaggio del presidente uscente sullo sfidante, e il sorpasso di Biden negli Stati in bilico, indispensabili per ottenere la maggioranza dei grandi elettori, necessari ad arrivare alla Casa Bianca, non c’era stato.

Nella tarda serata americana, cioè le prime ore del giorno in Italia, quando in base ai voti espressi di persona al seggio, Trump avrebbe avuto ormai la certezza di una larga vittoria, è iniziato il conteggio dei contestatissimi voti per posta che hanno lentamente ribaltato il verdetto, portando Biden in vantaggio, di poche migliaia di voti, e scatenando una polemica violentissima. 

Donald Trump, parlando dalla Casa Bianca, ha affermato immediatamente che i suoi avversari stavano cercando di compiere una frode ai danni degli americani e di rubargli la vittoria, promettendo di rivolgersi alla Corte Suprema per ottenere giustizia, e configurando uno scenario inedito e inquietante, con la prima superpotenza del pianeta sospesa in attesa di conoscere l’identità del nuovo presidente, e spaccata in due tra sostenitori di opposte idee degli Stati Uniti e del mondo.

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