Dopo uno stop senza precedenti durato oltre 6 ore, tutte le principali app hanno ripreso gradualmente a funzionare. Secondo le aziende interessate, il problema si è verificato su alcuni DNS, ora ripristinati. Ma cosa è successo davvero?
I disservizi della rete internet, secondo diverse segnalazioni pervenute alla nostra redazione, forse complice anche il maltempo che sta colpendo la penisola, sono iniziati già nella prima mattinata di Lunedì 04 Ottobre: alcuni operatori non hanno permesso la navigazione su rete 4g, Telegram e altri servizi online hanno dato alcuni problemi soprattutto riguardanti i commenti dei post nei canali pubblici. Verso le ore 18:00 tutti i social più importanti sono finiti fuori uso e non è stato più possibile interagire con essi. Whatsapp, Facebook ed Instagram non hanno risposto per una buona parte della giornata, soltanto Telegram e Twitter.
Secondo la giornalista del NYT, Sheera Frenkel, i dipendenti di Facebook non sono stati nemmeno in grado di accedere al proprio edificio a causa della mancanza del badge di ingresso. Nel complesso un episodio storico ed inquietante che ha generato fibrillazione e ha contribuito ad alimentare la diffusione di qualsiasi tipo di ipotesi.
Ad esempio, su vari gruppi dei social rimasti attivi come Telegram, sono tornate in auge le informazioni, già circolate durante l’estate, riguardanti il Cyber Polygon del 9 Luglio 2021, ovvero una simulazione di un attacco alla catena di approvvigionamento. Sicuramente non un “complotto” dato che le informazioni ci arrivano direttamente da fonti decisamente autorevoli. Lo stesso World Economic Forum (WEF) sul proprio sito, ha dato largo spazio al progetto che ha messo in scena un attacco informatico di larga scala.
Klaus Schwab aveva messo in guardia sui potenziali rischi di un collasso informatico globale: “sarà peggiore dell’attuale crisi”. Per chi non lo sapesse, Klaus Schwab è il fondatore e attuale direttore esecutivo del ‘World Economic Forum’, detto anche “Forum di Davos” e poi continua: “Noi tutti conosciamo, ma ancora non prestiamo sufficiente attenzione, lo spaventoso scenario di un attacco informatico globale, che porterebbe un arresto completo alla fornitura di energia elettrica, trasporti, servizi ospedalieri, alla nostra società nel suo complesso”. Lo stesso aggiunge che “La crisi del COVID-19 sarebbe vista in questo senso come un piccolo disturbo in confronto a un grande attacco informatico”.
Al momento a subire le conseguenze di disservizi informatici di larga scala, sono stati gli utenti dei social Network e le app di Zuckemberg. Proprio poche ore dopo che Frances Haugen una ex impiegata di facebook in un’intervista di “60 minutes” rilasciata proprio il 4 ottobre 2021 ha rivelato diverse informazioni riguardo la struttura dell’algoritmo di facebook. La Haugen ha trafugato decine di migliaia di pagine di documenti interni alla compagnia per provare che facebook struttura il proprio business model sulla provocazione di sentimenti di rabbia e sconforto negli utenti. L’algoritmo immagazzina e ripropone contenuti ad hoc per provocare reazioni che facciano stare più tempo possibile gli utenti sulla piattaforma, anche al costo della sanità psicologica delle persone.
Non una bella notizia per gli azionisti della Big Tech, che alle 15 del 05 ottobre 2021 hanno visto il titolo Facebook Inc. crollare del 3% in meno di 45 minuti e di un definitivo 5% alle 18. La cosa che appare molto strana è che il disservizio è iniziato proprio alle 17:50, quando l’indice è tornato a stabilizzarsi per poi recuperare un 1.7%. Non poca roba per un titolo quotato al Nasdaq.
Noi di MePiù abbiamo seguito istante per istante l’evoluzione degli eventi sul nostro canale Telegram @mepiu e con una diretta di Eugenio Miccoli sul nostro canale YouTube. Nel caos generale e mentre gli organismi dell’informazione indipendente e non conforme tentavano di recuperare le informazioni sullo stato delle cose, i media mainstream erano tutti concentrati sulle elezioni amministrative meno partecipate degli ultimi anni e per aggiungere confusione al delirio, durante le ore di disservizio alcuni truffatori hanno provato ad approfittare della carenza di notizie. Infatti scrivendo la parola “Instagram” sulla barra di ricerca YouTube, in prima istanza appariva una live stream di un canale YouTube con un solo video all’interno chiamato “Mark Zuckerberg: what happened with WhatsApp. Instagram & Facebook, Live”, dove si vede un video di Mark Zuckerberg che parla, con accanto delle diciture per invogliare a fare delle donazioni in criptovalute e la promessa di un guadagno del 300%, per scusarsi dal disservizio. In realtà si trattava del video della conferenza alla Georgetown University del 17 Ottobre del 2019.
Le App hanno iniziato a tornare operative gradualmente e lentamente dalla mezzanotte del 05 Ottobre, ma ancora ora, pare stiano andando avanti leggere disfunzioni dei social colpiti. Secondo la testata americana di tecnologia ‘The Verge’, la causa dei problemi ora quasi risolti, pare sia collegata ai DNS (Domain Name System) cioè i sistemi che associano gli indirizzi generali ai singoli indirizzi IP che vengono impiegati dagli utenti. Quindi, una sorta di saturazione delle piattaforme social. Rimani collegato su MePiù sui nostri canali Telegram, YouTube, sul nostro blog mepiu.it e unisciti alla Membership su mepiu.com. Francesco Mastrobattista per mepiu.it