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QUELLO CHE NON TI DICONO SULLE ELEZIONI EUROPEE 2024. Grafici ingannevoli e conteggi alterati. Ecco come stanno davvero le cose.

In questo post e nel report allegato (scaricabile gratuitamente) si evidenzia e rappresenta la distribuzione reale del voto alla elezioni europee 2024 sulla base degli elettori. Esattamente il contrario di come fanno, in maniera fuorviante, i professionisti dell’informazione.

REPORT DISTRIBUZIONE REALE DEL VOTO ALLE EUROPEE 2024

IL REPORT COMPLETO È CONSULTABILE IN QUESTA PAGINA
IL PDF SCARICABILE È DISPONIBILE IN FONDO

INTRODUZIONE

In questo post e nel report che abbiamo pubblicato sul nostro blog, si evidenzia e rappresenta la distribuzione reale del voto alla elezioni europee 2024 sulla base degli elettori. Esattamente il contrario di come fanno, in maniera fuorviante, i professionisti dell’informazione.

Ma non è tutto. Sono sicuro di non essere stato l’unico ad accorgersi di un ulteriore espediente perpetrato in particolar modo dopo le ultime elezioni. Più sfacciati che in mai: la quasi totalità delle rappresentazioni del voto circolate nel mainstream, e rimbalzate da ogni sorta di canale di informazione, NON CONTEGGIA, NE RAPPRESENTA le schede bianche e quelle nulle! 

Roba di poco conto direte? Non direi proprio. Così facendo si altera sensibilmente la rappresentazione grafica, il conteggio, e quindi la percezione, di come si sono espressi (e inespressi) gli italiani durante l’ultima tornata elettorale per le Europee. 

Tutti i dettagli da approfondire sono nel nostro report. Ne vedrete delle belle. Tutti i dati rielaborati sono tratti da fonti ufficiali come il Ministero dell’Interno e l’Istat. 

AVVERTENZE

Nell’analisi non si mette in discussione la rappresentazione convenzionale della distribuzione del voto sulla base del conteggio dei voti espressi. 

In questo report si evidenzia che, in molti casi, la rappresentazione grafica … non prende in considerazione le schede bianche e nulle, inoltre, andiamo ad evidenziare e rappresentare graficamente la distribuzione delle scelte di voto e dell’astensione in modo più aderente alla realtà rispetto a ciò che viene divulgato convenzionalmente e in modo fuorviante.

All’indomani delle Elezioni Europee 2024 e dello scompiglio che ne è derivato tra l’opinione pubblica (dovuto perlopiù alla mancanza di riferimenti chiari), noi di MePiù abbiamo pensato di analizzare i risultati emersi per tentare di fare chiarezza sulle zone d’ombra aperte dalle cifre diffuse dai vari organi di informazione.

I risultati ottenuti, che abbiamo ritenuto utile schematizzare in tre grafiche, sembrano però sollevare più interrogativi che risposte.

CONSIDERAZIONI PRELIMINARI

Partiamo con l’illustrare e spiegare brevemente i dati di cui è indispensabile tenere conto nel corso di questo genere di elaborazioni statistiche.

Il primo dato rilevante che incontriamo riguarda il numero complessivo degli adulti aventi diritto, che costituiscono il totale degli ELETTORI (51.214.348), a cui andranno rapportati tutti gli altri dati esaminati:

  1. Voti totali dichiarati, ossia il numero complessivo delle schede scrutinate, che corrisponde a 24.741.651 su cui si calcola la percentuale dell’affluenza ufficialmente DICHIARATA (48,3%).
  2. Voti totali assegnati alle liste, vale a dire a ogni lista candidata, che si attesta su 23.382.025 su cui viene, invece, calcolato il dato percentuale dell’affluenza EFFETTIVA (45,65%) che, come si può notare, appare già in netto contrasto con il valore sopracitato dell’affluenza DICHIARATA.

DISTRIBUZIONE DEL VOTO ALLE LISTE, TIPOLOGIA E MODALITA’ DI CONTEGGIO E ATTRIBUZIONE DEI SEGGI CONSIDERAZIONI SULL’AFFLUENZA E L’ASTENSIONE

Il dato dei voti assegnati alle liste, di per sé, non è composito, anzi, deve essere a sua volta scorporato, distinguendo i voti assegnati alle liste elette, che corrispondono a 20.741.861, da quelli assegnati alle liste che non sono state elette, escluse a causa della soglia di sbarramento, ossia 2.640.164.

Considerando sempre il totale degli elettori, il rapporto con i voti assegnati alle liste elette permette di calcolare un altro dato interessante, ossia:

  • la percentuale di affluenza DETERMINANTE, realmente incisiva (40,50%)
  • mentre quelli assegnati alle liste che non hanno ottenuto i voti sufficienti per superare lo sbarramento determinano, di fatto, un’affluenza che potremmo definire ININFLUENTE (5,15%). 

Va sottolineato che, il Ministero degli Interni, adotta questo tipo di conteggio relativo ai voti espressi per le liste, per determinare l’assegnazione dei seggi e il superamento della soglia di sbarramento delle singole liste. 

Quanto scritto ora va sottolineato per far comprendere al lettore che: non si contesta il metodo di conteggio dei voti e relativa attribuzione dei seggi, ma si evidenzia che la rappresentazione grafica che ne deriva e che i media diffondono altera sensibilmente la percezione della distribuzione delle preferenze di voto, in relazione alla popolazione avente diritto al voto, e anche in relazione alla mera espressione del voto.

ASTENSIONE E INQUADRAMENTO DELLE SCHEDE BIANCHE E NULLE 

Viene spontaneo chiedersi che fine fa in questo conteggio la percentuale di coloro che hanno deciso di non recarsi alle urne e, perciò, di astenersi: il valore netto tra elettori e voti dichiarati (26.472.697) restituisce un’astensione EFFETTIVA del 51,69%.

Questo dato da solo, però, non basta: nel quadro illustrato, è necessario capire come si collochi la percentuale

  • di coloro che, pur essendosi presentati al seggio elettorale, hanno deciso di non accordare il proprio voto a nessuna delle liste candidate (schede BIANCHE) 
  • di coloro che hanno deciso di non esprimere indicazioni chiare di voto (schede ANNULLATE).

Dando una rapida occhiata al file Excel contenente la nostra rielaborazione, il numero di schede bianche, ottenuto dal netto tra il totale degli elettori e i voti assegnati, corrisponde a 1.459.626 (2,85%) che, se sommate alle schede nulle e ai voti ininfluenti, raggiunge un interessante 8,01%.

Quando, poi, a questa percentuale si va a incorporare l’astensione effettiva, ecco che si ottiene un’immagine più chiara di quella che potremmo definire astensione DETERMINANTE (59,69%), data dalla somma tra astenuti, voti non assegnati e l’affluenza ininfluente (30.572.487).

ILLUSTRAZIONE N°1 – LETTURA DEI DATI DIFFUSA DAI MEDIA 

Innanzitutto, siamo partiti fotografando la situazione così come illustrata dai media: nel graf.1, si indica genericamente un 48,3% di affluenza alle urne DICHIARATA cui fa da contraltare un 51,69% di astensione, ossia di aventi diritto che non si sono recati ai seggi.

Le percentuali sono espresse in relazione al totale degli elettori, senza tuttavia considerare né schede bianche né le schede nulle. 

Questo fa sì che, effettuando un riconteggio sul totale delle schede dichiarato dalle fonti ufficiali Istat e Min.Interno, la percentuale di affluenza EFFETTIVA si ridimensioni a un 45,65%. 

Ecco la prima discrepanza.

ILLUSTRAZIONE N°2 – I DATI EFFETTIVI

Nel graf.2, abbiamo concentrato l’attenzione sui dati effettivi.

Osservando il dato dell’astensione, ci siamo chiesti se non fosse possibile spingersi oltre così, scorporando, siamo stati in grado di intercettare ulteriori criticità nelle statistiche ufficiali:

  • la percentuale di astensione (51,69%) deve essere calcolata non solo in base al numero di aventi diritto che non si è effettivamente recato ai seggi ma anche in relazione al numero di schede bianche e nulle (2,85%) che pur non potendo rientrare nel calcolo dei voti espressi e assegnati, resta un dato rilevante ai fini di questo genere di elaborazioni statistiche. 

A questo, poi, è da aggiungere anche la percentuale dei voti espressi per liste non elette (5,1%) che restituisce un totale di astensione decisamente diverso dal dato diffuso (59,7%).

ILLUSTRAZIONE N°3 – REINTERPRETAZIONE DEI DATI OSSERVATI

Nel graf.3, abbiamo voluto proporre una rappresentazione più aderente alle considerazioni effettuate 

  1. raggruppando da un lato l’affluenza DETERMINANTE pari a 40,4%, ossia i voti assegnati alle liste elette 
  2. dall’altro l’affluenza e il voto NON DETERMINANTE pari all’8,01% dei voti espressi, così composto: schede bianche e nulle (2,85%), voti espressi per liste non elette (5,1%).

A questo punto, se andiamo ad osservare il numero di voti assegnati alle singole liste, calcolato sulla base del numero di elettori: es. Fratelli d’Italia, stando ai dati diffusi dal Min. Interno, avrebbe ottenuto 6.724.377 di voti, espressi percentualmente in rapporto al totale degli elettori con un 13,13%. 

Le proiezioni diffuse dai media, tuttavia, attribuiscono al partito della Meloni un significativo 28,76%: non è chiaro, perciò, quale criterio sia stato adottato per ottenere questi dati e ciò ne rende la lettura indubbiamente più difficoltosa e meno immediata, alterandone sensibilmente la percezione da parte dell’opinione pubblica.

CONCLUSIONI

L’analisi dei dati da noi proposta non è tesa a mettere in discussione la rappresentazione convenzionale della distribuzione del voto, basata sul conteggio dei voti espressi. 

Il nostro obiettivo consiste, piuttosto, nel mettere in evidenza come, in molti casi, le rappresentazioni grafiche non prendano in considerazione le schede bianche e nulle, oltre a cercare di illustrare la distribuzione delle scelte di voto e dell’astensione in modo più realistico rispetto alla lettura convenzionale (spesso fuorviante) che di questo genere di dati viene proposta.

Elaborazione dati a cura di Eugenio Miccoli. Rappresentazioni di Mario Falasca. Redazione: Rachele Riccioni. Revisione: Gennaro Di Napoli.

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