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RADIAZIONI. Ostinelli, Amici e Fourtillan: La pandemia come un TSO collettivo

La pandemia è come un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) per l’intera nostra civiltà. Ora occorre verificare se è possibile convertirlo in un Trattamento Sanitario Volontario (TSV).

Storie di beffe, abusi e radiazioni durante “l’emergenza”

La pandemia è come un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) per l’intera nostra civiltà. Ora occorre verificare se è possibile convertirlo in un Trattamento Sanitario Volontario (TSV)

A quanto pare visti i numerosi casi di civili e personale sanitario che storce il naso di fronte a certi assunti esageratamente forzati della narrazione ufficiale sulla pandemia, ci fa ben sperare che non tutti siamo pronti ad accettare di sottoporci volontariamente ad un trattamento sanitario obbligatorio, per altro ancora in via di sperimentazione, e i cui mal celati effetti collaterali, sembrano mettere in allerta non solo la gente comune, ma in primis medici e personale sanitario.

Osservando il caso Ostinelli, quello del dott. Mariano Amici e il caso di Jean Bernard Fourtillan, ci accorgiamo che queste tre vicende hanno qualcosa in comune, vediamo che cosa!

L’ordine dei medici sospende Ostinelli, il medico del Canton Ticino e la sanzione valida tre mesi è accompagnata da una multa di 3.000 franchi, a causa del suo comportamento sui social network, e in particolare per aver, nel periodo della prima ondata pandemica di COVID-19 e lungo tutta la seconda, diffuso su YouTube e Facebook, attraverso numerosi post pubblici, le proprie opinioni sul virus COVID-19, sulle strategie per combatterlo e sugli effetti dello stesso, gettando sistematicamente discredito sull’operato delle autorità politiche e sanitarie. Ostinelli, che era già stato richiamato in un primo tempo, ha diritto di ricorrere alla commissione deontologica della FMH entro 30 giorni.

Dopo il tampone al kiwi guai in vista anche per il dottore di base di Ardea Mariano Amici che dovrà tra pochi giorni rispondere ad alcune contestazioni, afferma il presidente dell’Ordine dei medici di Roma. “Le mascherine sono inutili”. “Il virus non è stato isolato”. “Questa pandemia è un film”. Sono alcune delle affermazioni di Mariano Amici rivendicate anche  in studio da Massimo Giletti a Non è l’Arena su La7 qualche sera fa .

Perché il medico del tampone al kiwi rischia la radiazione?

Ospite di PiazzaPulita ieri sera, il presidente dell’Ordine dei medici della regione Lazio Antonio Magi in riferimento a Mariano Amici ha detto: “Il dottor Amici lunedì prossimo è convocato per rispondere ad alcune contestazioni: rischia fino alla radiazione. Se la commissione dovesse decidere di mandare il deferimento rispetto alle risposte, già nel mese di marzo potrebbe essere deferito. Ora rischia tutte le sanzioni, dall’ammonimento alla radiazione”. A dicembre Mariano Amici è stato uno dei camici bianchi segnalati all’Ordine dei medici di Roma per affermazioni contro il vaccino anti coronavirus Sars-CoV-2. Lui aveva respinto le accuse al mittente, difendendosi così: “In queste settimane per screditare la mia azione mi hanno dato del negazionista ma è una calunnia. Sono stato richiamato perché ci sono state delle segnalazioni e ho risposto a quello che mi contestavano, tutto qui. Non sono un no-vax. Dico che le vaccinazioni non vanno fatte in maniera indiscriminata, al paziente va spiegato quello che gli viene fatto”. A Non è l’Arena, il talk condotto da Massimo Giletti su La7, era stato vittima di evidenti pressioni psicologiche in diretta televisiva in un acceso scontro tra l’infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti e il giornalista Luca Telese, solo per aver ribadito ciò che egli da tempo sostiene; ovvero che “il tampone non serve assolutamente a nulla, perché non è affidabile, non è validato e non è diagnostico” e che “il virus Sars-Cov-2 non è mai stato isolato”. Ma il medico di Ardea ha anche altre convinzioni incrollabili. Domenica sera a Non è l’Arena ha spiegato che chi si vaccina contro Covid-19 può trasmettere il virus ai sani e che “il vaccino fa venire la malattia in forma più grave”. Ora rischia la radiazione dall’albo.

Jean Bernard Fourtillan professore in pensione di chimica terapeutica e farmacocinetica presso la Facoltà di Medicina e Farmacologia dell’Università di Poitiers, noto per aver partecipato in qualità di esperto in Hold up (il film documentario francese critico sulla gestione dell’emergenza sanitaria), è stato arrestato e posto con la forza in isolamento presso l’ospedale psichiatrico di Uzès. In Hold-Up, documentario divenuto virale, Fourtillan ha espresso la sua preoccupazione che la crisi da COVID-19 sia stata inventata e poi usata per imporre un pericoloso vaccino alla popolazione mondiale. Secondo il professore universitario i vaccini contro il covid19 costituiscono una terapia genetica. La stessa osservazione è stata fatta in Italia anche dalla virologa Maria Rita Gismondo e dalla dott.ssa Gatti. Fourtillan ha pubblicamente accusato l’Istituto Pasteur di aver creato artificialmente il virus Sars-Cov-2 diversi anni fa e di aver avuto un ruolo nella fuoriuscita del virus dal laboratorio di Wuhan, costruito in seguito a un accordo tra Francia e Cina firmato nel 2004. Secondo Fourtillan, al Sars Cov-2 sono state aggiunte quattro sequenze di HIV, il virus responsabile dell’AIDS, una tesi analoga a quella sostenuta nei mesi scorsi dal professor Luc Montagnier, vincitore nel 2008 del premio Nobel per la medicina per aver scoperto proprio il virus dell’HIV.

L’arresto e il successivo internamento di Fourtillan sono dovuti a una precedente inchiesta giudiziaria aperta contro di lui dalla procura di Nîmes per pratica illegale della medicina.

Fourtillan avrebbe sperimentato un cerotto ormonale a base di valentonina contro malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, l’Alzheimer. Questa sperimentazione sarebbe stata ritenuta illegale.

Dopo l’arresto, effettuato il 7 dicembre, tre giorni dopo, il 10 dicembre, il professore sarebbe stato visitato da un medico che avrebbe richiesto il ricovero nell’ospedale psichiatrico, disposto successivamente dalla prefettura del dipartimento del Gard.

Il pubblico ministero di Nîmes, intervistato dal sito d’informazione Midi Libre, ha detto che Fourtillan “ha il diritto ricorrere contro la decisione amministrativa dinanzi al giudice delle libertà e della detenzione”, tuttavia questo ricorso non sarebbe ancora stato fatto, e naturalmente non possiamo fare a meno di chiederci il perché. Dinanzi l’ospedale psichiatrico dove il medico è rinchiuso, i manifestanti si sono riuniti per chiederne la liberazione.

Desta molti dubbi e interrogativi la tempistica della decisione amministrativa dell’internamento, proprio a pochi giorni di distanza dall’uscita del documentario Hold up, divenuto in poco tempo virale in Francia e in tutta Europa.

Che cosa hanno in comune questi tre personaggi? Salta all’occhio già da un primo sguardo, che entrambi i casi qui descritti, abbiano come protagonisti, delle personalità medico-scientifiche che di certo, non basterebbe l’etichetta tanto in voga del complottista o del negazionista, per fargli accettare una verità alla quale in prima persona non credono sulla base empirica dei loro studi e del loro sapere. Per cui per far accettare a personaggi del genere una verità che non condividono, occorre beffeggiarli, radiarli, cancellarli, dalla memoria collettiva, poiché come virus le loro idee si diffondono, infettando il buon senso di tutti coloro che hanno fatto della scienza un terreno di sicurezze incrollabili ed inconciliabili con opinioni e idee contrarie. L’emergenza potremo dire, ha così edificato un nuovo edificio della scienza, che si erge fiero ed ostile a qualsiasi forma di dibattito.

Alessandra Gargano Mc Leod

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