Ci lasciamo alle spalle un anno da discarica. Se non fosse per le vittime, per i martiri, per quelli che hanno combattuto e si sono sacrificati da resistenti, da partigiani, sarebbe un anno da dimenticare. Abbiamo assistito ad uno dei più efferati crimini mai visti al mondo, ancora in atto, ma per questo molti si stanno rendendo conto.
Addirittura alcuni governi prendono coscienza e posizione contro i massacri in atto in Medio Oriente. Ma non va dimenticata l’Ucraina e l’America Latina in un disastro politico, sociale ed economico. Oggi il fascismo vero si chiama neoliberismo. In Perù l’unico democratico antimperialista è stato spodestato senza ritegno. E la Serbia, ci riprovano, non sono bastate le bombe di D’Alema e Mattarella. Un paese distrutto anche dall’uranio impoverito perché scomodo soggetto nello scacchiere globalista unipolare. Sarà la solita rivoluzione colorata in un paese non-Nato?
Ma soprattutto, che fare ora? Fulvio Grimaldi, storico giornalista e inviato di guerra, scrittore e intellettuale, ci regala alcuni suggerimenti preziosi, vista la sua grande esperienza. Un contributo che si aggiunge alla carrellata di messaggi di fine anno in esclusiva per MePiù, e ne moltiplica la qualità complessiva.