Anche ieri, lunedì 26 ottobre, si sono susseguite per tutto il giorno manifestazioni in varie città d’Italia. Napoli, Milano, Torino, Trieste, Treviso, Lecce, Latina, Cosenza, Pesaro, Pescara, Catania, Siracusa, Genova, Ferrara, Ravenna. Semplici cittadini al fianco di ristoratori, commercianti, sono scesi in piazza per manifestare il loro dissenso nei confronti degli organi di governo e mediatici che incitano il del perdurare di azioni illogiche e dannose. Le immagini in diretta su MePiù
immagini delle proteste di lunedì
domenica sera A NAPOLI, PALERMO, SALERNO E ALTRE CITTà
Altra notte di proteste in gran parte d’Italia. A Napoli, Palermo, Salerno, Catania e Siracusa, commercianti, tassisti, ristoratori e tanti semplici cittadini, sono scesi per le strade e nelle piazze per manifestare il loro dissenso nei confronti delle norme messe in atto per contrastare quelle che in molti di loro definiscono “un’emergenza sanitaria ingigantita per distruggere l’economia, il tessuto sociale del nostro paese e la stabilità mentale dei nostri figli”.
SABATO SERA a roma
Intorno alle 23:00 di sabato notte, si sono radunate alcune decine di persone in Piazza del popolo a Roma per manifestare pacificamente il loro dissenso sull’imposizione del coprifuoco da parte del presidente della regione Lazio Zingaretti, e sulla possibilità, ormai concreta, di un nuovo DPCM ancora più restrittivo.
Dalle immagini che circolavano nei vari circuiti, era possibile vedere chiaramente commercianti e i lavoratori, stanchi e impoveriti dal governo che emette provvedimenti ma non aiuta le fasce più in difficoltà, stazionare senza far neanche troppo rumore, distanziati e con le mascherine in volto, fino a mezzanotte in punto, quando sono stati esplosi alcuni petardi preceduti da due fuochi d’artificio che hanno riempito l’aria di fumo.
È in quel momento che c’è stata la prima carica. La folla si è dissolta in pochi istanti, e sono iniziati gli scontri con uno sparuto gruppetto di teppistelli che hanno cominciato a vandalizzare piazzale Flaminio e le vie del quartiere limitrofo.
Nulla a che vedere con l’esasperazione che monta nelle ultime ore. Piuttosto un evento che fa emergere le sempre più evidenti debolezze di un esecutivo sempre più all’angolo, costretto ad usare mezzucci anni ’70, dando la possibilità ai soliti giornaloni prezzolati di poter fare i soliti titoli ad hoc, pur di mantenere il controllo con il solito giochino del divide et impera. Continuare a vestire la parte dei cani da guardia del popolo a vantaggio di processi antropologici epocali decisi da quattro improbabili “benefattori”, non porterà nessuno di noi in una bella situazione. Eugenio Miccoli – mepiu.it