Ferdinando Gallina, detto Freddy, 44 anni, colpito da tre ordinanze di custodia cautelare in carcere e ritenuto responsabile di tre omicidi aggravati dalla finalità mafiosa, appartenente a Cosa nostra, rientra ieri in Italia dopo una battaglia per ottenere la sua estradizione durata quasi 5 anni.
Negli ultimi mesi si sono accelerate le procedure per arrivare alla estradizione dell’uomo, che venne arrestato per la prima volta nel 2008 nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Addio Pizzo’, condotta dal Nucleo investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Palermo. Dopo un periodo passato in carcere, nel 2014 era uscito e venne sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Carini (Palermo). Ma dal 2016 si era reso irreperibile.
L’arrivo ieri a Fiumicino di Gallina, scortato dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), “è da considerare uno straordinario successo italiano perché un pericolosissimo criminale sconti in carcere le pene CHE GLI SONO STATE INFLITTE: risultato reso possibile dall’implementazione degli scambi informativi, delle metodologie operative e investigative con gli Stati Uniti, fortemente sostenuta dal prefetto Vittorio Rizzi, vice direttore generale della pubblica sicurezza“, si spiega in una nota la polizia di Stato.
È durato 5 anni l’iter procedurale che ha portato all’estradizione di Gallina, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Carini e killer della mafia, ritenuto il braccio destro per la Sicilia occidentale, ed in particolare per la provincia di Palermo, del boss Salvatore Lo Piccolo.