Il 7 giugno scorso è stato presentato a Bonn, durante la conferenza delle Nazioni Unite sul clima, uno studio chiamato “I danni climatici causati dalla guerra della Russia in Ucraina“ a cura di un gruppo di ricerca guidato da Lennard de Klerk, olandese. Lo studio presenta le stime dell’impatto del primo anno di guerra, con una particolare attenzione alle emissioni di CO2 tanto care a una certa narrativa ambientale, ma anche ai danni subiti da foreste incendiate e dalle fonti di energia rinnovabile in Ucraina.
E poi, stime estremamente preoccupanti delle sostanze tossiche già riversatesi nel Mar Nero che presto inquineranno l’intero Mediterraneo orientale fino alle coste ioniche italiane e oltre. Senza parlare della distruzione di intere riserve naturali, enormi porzioni di terreno agricolo non più coltivabile, tra mine e contaminazioni chimiche e da metalli pesanti. Un quadro tutt’altro che roseo.
Ci duole segnalare che siamo stati profetici col nostro servizio Uranio e Litio: perché l’Ucraina deve essere cancellata. I reali motivi che nessuno vuole vedere che vi invitiamo a riguardare alla luce di oggi.