Karl Peter Griesemann precipita accanto al Nord Stream, 22 giorni prima del presunto sabotaggio dei gasdotti. Una storia che ricorda quella dell’italiano Enrico Mattei, schiantatosi non molto lontano dalla sua ‘Metanopoli’. Una mera coincidenza?
In questo servizio vedremo la storia di un pilota esperto che misteriosamente non attua le più basilari procedure di sicurezza e come tutti i passeggeri crollano asfissiati senza ossigeno nell’arco di pochi secondi. Scoprirai dell’inusuale mancata applicazione deii protocolli anti-terrorismo, il tutto mentre la scatola nera sembra essersi volatilizzata. Inoltre, porteremo luce sull’aspetto più in ombra della faccenda: le implicazioni riguardanti il simbolismo massonico.
Noi di MePiù andiamo a fondo nelle cose, soprattutto quando un evento attira immediatamente uno sciame di debunker con le loro argomentazioni bislacche, talvolta prive di qualsivoglia decenza. Mettendo insieme i pezzi di questa vicenda, c’è qualcosa che non torna. Forse non sapremo mai come sono andate realmente le cose, ma è per persone come te e me, che non si accontentano della narrazione mainstream, che ti invito ad leggere fino in fondo.
All’interno del servizio di Leonardo Rosi, in esclusiva per MePiù, avremo modo di mettere in fila il contesto politico-finanziario, i dettagli tecnici del volo OE-FGR e ci addentreremo fin dentro le ipotesi di simbologie occulte di stampo massonico dietro questo “incidente”.
Guardare oltre la geopolitica e la cronaca
Siediti comodo e apri la mente, non stiamo per parlarti di un semplice incidente aereo. Se ci leggi da tempo, saprai che alcuni eventi posseggono chiavi di lettura ulteriori, meno ovvie, più allusive e sfuggenti. Ne abbiamo parlato in servizi come Le “casuali” relazioni tra POTERE e OCCULTISMO e La VERA STORIA della Porta dell’Inferno al Quirinale.
Oggi prendiamo in esame una storia in cui si intrecciano le vicende di un imprenditore nella manutenzione delle tubature di impianti su grande scala, il sabotaggio del Nord Stream, le pressioni USA sull’Europa e l’ombra di poteri che trascendono la geopolitica per come è comunemente intesa. Cominciamo!
Ci sono dettagli che nessuno nota. Segnali spesso inosservati, celati, ma chiari avvertimenti per chi deve capire. Questa storia ha ancora poco di limpido. Ma quel poco che vediamo disvela i fili di un potere occulto sulle nostre vite, capace di troncare quelle scomode.
La nota audio di Franco Fracassi
Tutto comincia da un audio del giornalista Franco Fracassi arrivato nel gruppo collegato al nostro canale Telegram. La notizia che viene riportata è questa:
“Il 4 settembre 2022 Un Cessna 551, sul volo codice OE-FGR, precipita nel Mar Baltico a poche decine di chilometri dalle coste lettoni. All’interno dell’aereo privato, insieme a moglie, figlia e compagno della figlia, c’era Karl Peter Griesemann, imprenditore tedesco, proprietario dell’azienda Quick Air, fornitrice di Jet Charter, dislocata a Colonia. Griesemann era anche presidente della Greisemann Gruppe.
La Greisemann Gruppe è un’azienda tedesca che si occupa della manutenzione di infrastrutture industriali, tra cui macchinari, edifici aziendali, impiantistica a grande scala e tubature, quindi, presumibilmente, anche gasdotti come quelli che, esattamente 22 giorni dopo, sono esplosi nello stesso mare dell’incidente aereo.”
Il ragionevole dubbio
La compromissione del gasdotto Nord Stream e la morte di Griesemann: due eventi correlati? O siamo di fronte semplicemente a una sbalorditiva coincidenza?
La notizia dell’incidente è stata riportata da diversi giornali e telegiornali esteri, soprattutto tedeschi, come il BILD. Alcune testate indipendenti hanno subito fatto notare un possibile collegamento tra l’incidente aereo e gli attentati ai gasdotti. I debunker non hanno tardato a negare i rapporti tra l’imprenditore ed il gasdotto Nord Stream.
Ricordiamo che il tubo è di proprietà di Nord Stream AG, società con sede in Svizzera, posseduta al 51% dalla russa Gazprom. Effettivamente, dalle nostre ricerche, non risultano collegamenti diretti tra la Griesemann Gruppe e le infrastrutture delle società in questione.
Dove c’è un debunker, c’è un complotto?
Possiamo però dire con tranquillità che quando i debunker si muovono, è perché c’è qualcosa da insabbiare con disinformazione travestita da fact-checking. Lo abbiamo visto innumerevoli volte durante gli ultimi anni, non ci sorprenderemmo se, fra qualche anno, a burrasca terminata, gli stessi debunker ci venissero a raccontare che i nostri sospetti erano più che fondati. Col candore di chi è appena sceso dal pero.
Qualcosa non quadra nella narrazione ufficiale. Un pilota con 40 anni di esperienza, proprietario di un’azienda di voli charter, muore in un incidente per quelli che sembrano essere dei grossolani errori da novellino.
La dinamica dell’incidente
Il jet decolla da Jerez, in Spagna, alle 12:57, destinazione Colonia, Germania. A bordo con Griesemann la moglie, la figlia e il compagno di quest’ultima. L’esperto pilota, ricordiamolo, CEO dell’azienda Quick Air, poco dopo il decollo, segnala alla torre di controllo un calo di pressione nella fusoliera. Poi silenzio.
Il servizio di controllo del traffico aereo spagnolo, ENAIRE, ha dichiarato di aver perso contatto con l’aereo sopra Toledo, alle 14:55, ovvero un’ora dopo il decollo. L’aereo ha sorvolato i confini di Spagna, Francia, Lussemburgo, Belgio, Germania e, per ogni torre di controllo che non riceveva risposta, si sono sollevati in volo dei caccia, come da prassi. Addirittura dei caccia NATO dall’Estonia scortano il jet prima dello schianto. L’aereo fa due virate, la prima sopra Parigi e poi a Colonia, procedendo in linea retta fino a quando, per mancanza di carburante, è entrato in stallo. Il jet perde quota repentinamente e cade a pochi chilometri dalle coste lettoni. Diversi aerei e una nave passeggeri si sono precipitati sul luogo dell’incidente. I soccorsi svedesi hanno seguito l’impatto e fatto le riprese dello schianto.
Ufficialmente si ipotizza che tutte le persone all’interno del jet abbiano perso conoscenza a causa del calo di pressione segnalato dopo il decollo. Il velivolo avrebbe continuato il volo, con il pilota automatico inserito, fino alla caduta dovuta all’esaurimento del carburante.
Non credere: rifletti!
Alcuni si sono chiesti come il velivolo abbia virato due volte senza nessuno al comando. Se fosse stato impostato l’autopilota avrebbe continuato a seguire la rotta impostata, nonostante l’asfissia dei passeggeri dovuta al guasto. Quindi è presumibile ipotizzare che la rotta dell’autopilota prevedesse le virate su Parigi e Colonia.
Non ti chiediamo di credere senza se e senza ma che questo non sia un banale incidente aereo. Il nostro intento è semplicemente quello di proporti una chiave alternativa di lettura, la stessa chiave che troverai nei nostri numerosi articoli e servizi, alcuni dei quali possiamo diffondere solo attraverso il nostro canale Telegram @mepiu, per motivi di censura.
Le prime incongruenze
In questa ricostruzione risulta un‘incoerenza. Secondo esperti nel settore aereo, quando si nota una falla nel sistema di pressurizzazione, cosa che Griesemann ha presumibilmente comunicato alla torre di controllo (fonte BILD), si deve immediatamente scendere di quota. Analizzando i dati forniti da flight radar 24 ciò non è avvenuto, anzi, l’aereo ha continuato a salire fino a 36 mila piedi. Inoltre, l’asfissia non è immediata, o le maschere di ossigeno non sono scese, eventualità molto rara, o tutti e quattro i passeggeri non hanno fatto in tempo ad indossarle, cosa ancora più improbabile.
Le comunicazioni tra la torre di controllo e l’aereo non sono pubbliche, poiché sotto tutela della privacy. Quindi, non ci è dato verificare che Griesemann avesse realmente comunicato dei problemi di pressurizzazione. Altra notizia che viene riportata è che i caccia non vedevano nessuno nella cabina di pilotaggio, cosa che fa presumere che i quattro siano svenuti nell’abitacolo.
Dov’è la scatola nera?
Altro dettaglio dissonante è il mancato recupero della scatola nera. Non solo perché erano presenti dei testimoni già al momento dell’impatto, ma anche perché abbiamo la certezza che le coordinate dell’incidente fossero note ai soccorsi svedesi, come si sente da questa comunicazione audio. Se ciò non bastasse, le scatole nere continuano a emettere per 30 giorni un segnale allo scopo di agevolare la localizzazione che, di solito, avviene entro 15 giorni dall’incidente. Ancora non ne sappiamo niente.
Chi era Griesemann?
Ma chi era Karl Peter Griesemann e perché farlo fuori? Era un importante industriale tedesco, molto conosciuto, in particolare a Colonia dove era presidente delle “Blaue Funken” (“Scintille Blu”), un’antica festa di carnevale.
Karl Glanznig, presidente della corporazione del carnevale di Villach afferma: “Come presidente e, più recentemente, presidente onorario del Blaue Funken di Colonia, era una leggendaria icona del carnevale“.
I rapporti con Schroeder: il cancelliere in Gazprom
Il giornale tedesco “L’express”, nel 2010, lo aveva definito vicino al cancelliere Schroder che, nel 2005, lasciò il posto ad Angela Merkel, tre settimane prima di accettare la nomina in Gazprom. Sarebbe diventato capo del consiglio di sorveglianza di Nord Stream AG, che allora aveva appena pianificato la posa della prima linea per trasportare il gas naturale russo in Germania.
Oltre a Gazprom, Nord Stream AG comprende anche le società tedesche E.ON e Wintershall, due aziende del settore energetico.
Le esplosioni al Nord Stream: la presenza statunitense
Ventidue giorni dopo la morte di Griesemann, la mattina del 26 settembre, il gasdotto Nord Stream è interessato da 4 esplosioni che provocano delle enormi falle. Di lì a poco, il governo tedesco lo dichiara definitivamente fuori uso. Si parla di attentato o di sabotaggio da parte russa.
Al momento delle esplosioni, nei pressi del gasdotto erano presenti militari danesi e svedesi, ma anche statunitensi. Le navi di questi ultimi, si trovavano nelle acque in cui si sarebbero aperte le falle. Una strana coincidenza il fatto che gli americani avessero spento il loro transponder poco prima dell’incidente, per riaccenderlo solo a danno avvenuto.
Una strana dichiarazione di uno 007
Poniamo che questa non sia stata una coincidenza e che il sabotaggio del gasdotto sia collegato con l’incidente aereo di Griesemann. In tale ottica, risulta quantomeno peculiare la dichiarazione di un dirigente dei servizi segreti fatta al Tageszeitung: l’aereo andava scortato allo schianto. In questi casi, si cerca di capire se ci sono dirottatori a bordo e, se le comunicazioni sono interrotte, se ne valuta l’abbattimento per scongiurare rischi di attacco terroristico. Cosa che non è stata neanche considerata.
Ricapitoliamo
Fracassi ci conferma esser solo voci quelle che vedono la Griesemann Gruppe addetta alla manutenzione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2. In più, Karl Peter Griesemann non era più presidente dell’azienda dal 2015, anno in cui lasciò il timone al figlio.
Ciò non toglie la peculiare rapidità del governo tedesco nel dichiarare, dopo appena 48 ore dalle esplosioni, che il gasdotto era definitivamente fuori uso. Possibile che sia stato ucciso un uomo solo perché poteva essere una voce discorde con questo verdetto?
Secondo gli esperti interpellati, risulta improbabile che Griesemann sia riuscito a comunicare il guasto al sistema di pressurizzazione dell’aereo e, contemporaneamente, non abbia eseguito ciò che la prassi obbliga. Comunicare il malfunzionamento del velivolo obbligava il pilota a restare in cabina di pilotaggio e ad abbassare immediatamente la cloche per scendere di quota, facendo scendere le mascherine dell’ossigeno. Risulta incredibile che un pilota con 40 anni di esperienza abbia trascurato queste semplici procedure di sicurezza.
Simbologie massoniche: l’analisi di Paolo Franceschetti
Ci siamo chiesti cosa potrebbe significare simbolicamente l’uccisione di un imprenditore con queste modalità. Le stesse riservate in passato al nostro Enrico Mattei, presidente dell’ENI. Abbiamo chiesto a Paolo Franceschetti, giurista ed esperto di simbologia massonica.
Quando si uccide qualcuno in vicende di rilievo internazionale, ci riferisce il giurista, le modalità di uccisione non sono mai casuali. Si segue una simbologia, nel caso dell’aereo c’è un richiamo al mito di Icaro: uno che voleva volare troppo in alto e quindi è precipitato. Nel caso di Enrico Mattei questo è stato evidente.
Farsi le domande corrette
Prosegue Franceschetti, ci sono 10.000 metodi per uccidere un uomo senza lasciare traccia come avvelenarlo o indurgli un infarto. Bisognerebbe porsi sempre domande come queste: come mai per uccidere Falcone fanno saltare un’autobomba sull’autostrada di Capaci, con tutta la scorta? Non lo si poteva far fuori a Roma, dove lavorava, senza uccidere la scorta? Le modalità e i protocolli d’uccisione, sono sempre molto precisi. E simbolici.
Tarocchi e Cabala
Anche la scelta del 4 settembre non è casuale, 22 giorni prima delle esplosioni al Nord Stream 1 e 2. Il 22 è il doppio di 11, la Giustizia nei Tarocchi, e rappresenta anche il compimento dei 22 Arcani Maggiori. Inoltre, l’Arcano numero 21 è il 22simo, esistendo anche l’Arcano 0, e rappresenta la perfezione di un disegno. Siamo di fronte a una segnatura dal significato di “fare giustizia affinché il disegno sia perfetto”. Per capire la cabala occorre entrare nella sua stessa forma mentis.
Complottisti o investigatori?
Ci hanno chiamati complottisti allo scopo di screditarci, la verità è che sollevare ragionevoli dubbi sulla narrazione che ci viene continuamente proposta non è solo libertà di pensiero, ma è anche un prezioso strumento di indagine. La stessa indagine che continueremo a portare avanti. Per questo ti chiedo di sostenere il nostro lavoro, alla salute dei debunker e tutti quelli che vorrebbero tapparci la bocca. L’esistenza di MePiù dipende da te, vai su mepiu/sostieni.
Restiamo in attesa dei verbali ufficiali EASA o, quantomeno, del recupero della scatola nera, se mai verrà recuperata.