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R-EVOLUZIONE PERCHÈ LA STORIA SI RIPETE di ROCCO BRUNO

Senza una rivoluzione culturale e della Coscienza l’umanità resta quella che è sempre stata. Si sviluppa tecnologicamente, ma dal punto cognitivo non è diversa dalle epoche oscure della sua stessa storia. La rivoluzione è del singolo ed ogni uomo e donna di buona volontà è chiamato a destarsi e rivoluzionare cominciando dal conoscere se stessi. 

Senza una rivoluzione culturale e della Coscienza l’umanità resta quella che è sempre stata. Si sviluppa tecnologicamente, ma dal punto cognitivo non è diversa dalle epoche oscure della sua stessa storia. La rivoluzione è del singolo ed ogni uomo e donna di buona volontà è chiamato a destarsi e rivoluzionare cominciando dal conoscere se stessi. 

L’umanità ha una coscienza di gruppo non è stata creata per evolvere, esiste per i bisogni e le necessità della Natura di Mantenimento, essa è parte dell’evoluzione della vita organica. Spetta a qualcun altro perfezionarsi e creare le basi per una nuova umanità. Gli stessi caratteri di violenza ed intolleranza sono dentro ognuno; se non vogliamo più ripetere la storia dovremmo poter iniziare da noi stessi. L’evoluzione è a cura individuale, del singolo individuo, proprio perché la coscienza è distribuita individualmente, proprio perché è facoltà del singolo. L’umanità, come concetto, non può evolversi o rivoluzionare. L’umanità segue solo l’evoluzione della vita organica, come specie non si “rivoluziona”, solo l’individuo lo può farlo. L’avere o essere una coscienza di gruppo, significa che non può evolvere collettivamente se ognuno non fa la sua personalissima rivoluzione.

Una civiltà che si consideri tale dovrebbe stimolare questo genere di riflessione e dotare le comunità che la compongono degli strumenti per fare una simile crescita. Una civiltà per essere tale deve rimettere l’uomo al centro e lo sviluppo della sua coscienza. L’uomo e la donna sono le metà di una stessa intelligenza che unita-in-mente permette attraverso lo scambio delle proprie sensibilità la crescita e la nascita di nuovi semi o figli dell’Arte, o puri figlio di Zion.

L’attuale civiltà non ha mai realmente stimolato questo genere di rivoluzione, vuoi perché era più comodo cavalcare l’onda dei tumulti che via, via nella storia si sono prodotti a causa di condizioni di scarsità di una parte, e vuoi perché non è in grado in quanto è una civiltà che si è sviluppata come conseguenza di un bisogno di adattamento all’ambiente che ha prodotto solo una rivoluzione industriale e tecnologica dopo l’altra, lasciando gli uomini e le donne a livelli cognitivi inferiori, utili sicuramente per il controllo e per ottenere prestazioni d’opera senza dare nulla o quasi nulla in cambio. Incentrata sui grandi affari, il tornaconto, l’edonismo è una civiltà incapace di crescere, ma solo di autodistruggersi avendo prodotto uno squilibrio smisurato tra diritto naturale di esistere ed il bisogno di controllare le persona attraverso lo sviluppo tecnologico i cui unici scopi hanno a che vedere con la produzione/produttività e le logiche del mercato del libero, o meno, scambio.

Una civiltà che si sviluppata sull’istinto di conservazione e non sullo sviluppo armonico degli esseri e delle loro coscienza creando una consuetudine al consociativismo competitivo e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Secoli di sottomissione, prevaricazione, schiavitù, privazione delle libertà personali, l’analfabetismo forzato, hanno creato una nuova classe di umani omologati, di uomini macchina o che funzionano come macchine per i bisogni e gli scopi del Sistema stesso Civiltà. La massa è un consunto di individui tutti uguali che credono di essere speciali e liberi, che credono di vivere seguendo linee che provengono dalle loro personalissime scelte, mentre in realtà stanno ancora ubbidendo a stimoli indotti dall’esterno e di cui non ne hanno la ben che minima percezione di ciò che gli accade, confondono per “libero arbitrio” o espressione di un qualche tipo di “scelta” le risposte automatiche del loro mondo interiore o dei processi biologici e le ripercussioni meccaniche di questi processi, ovvero, i processi automatici che in loro si producono e verso i quali non possono nulla se non confonderli con l’espressione di una “scelta” o ancor peggio con la “propria iniziativa”.

La condizione della “scelta” risiede nella miriade di opinioni che si sono formate per influenze sin dai primi anni d’infanzia quando non eravamo in grado di discernere il vero dal falso, e dalle quali scaturiscono capricci dei processi che si svolgono e dalle imperfezioni dei processi che li scatenano. Un uomo che non possiede il mondo che gli è proprio non può fare mai nulla di sua iniziativa: tutte le azioni “si fanno” dentro di lui.

Viviamo in una realtà ristretta, in parte condizionata dalla nostra forma di percezione e in parte fatta da opinioni che abbiamo preso in prestito a seguito del processo di apprendimento e a cui abbiamo alla fine fissata la nostra autostima. Combattiamo per le nostre opinioni, non perché ci crediamo, ma perché temiamo che vengano a decadere i presupposti della nostra autostima o identità. Queste opinioni sono il contenuto del nostro condizionamento e non possiamo accettare in nessun modo che vengano messe in discussione, nemmeno da noi stessi. È questa la natura dell’attuale schiavitù umana, se ogni individuo fosse disposto a ripensare al contenuto delle sue opinioni opererebbe la rivoluzione integrale della sua Coscienza.

L’evoluzione dell’uomo è l’evoluzione della sua coscienza, e la coscienza non può evolvere inconsciamente. L’evoluzione dell’uomo è l’evoluzione della sua volontà, e la Volontà non può evolversi involontariamente. L’evoluzione dell’uomo è l’evoluzione del suo potere di fare e “fare” non può essere il risultato di ciò che “accade”.

Può la coscienza svilupparsi inconsciamente? No! Serve l’intervento di un elemento sostanziale che ci contraddistingue dagli altri animali, altrimenti saremo “bestie” e come tali ci manifesteremmo. Qualcuno la chiama “maleducazione”, altri “arroganza”, altri “violenza”, altri “discriminazione”, ma è sempre della manifestazione della brutalità di un animale dotato di intelletto che ha smesso di ascoltarsi e conoscersi che si sta parlando. Un animale intellettuale che ha rinunciato alla sua coscienza, è diventato ricattabile e non più in grado di manifestare nulla che provenga dal mondo intimo della Coscienza, anche se ragiona e crede di decidere è già diventato un sottosviluppato cronico, e il primo sintomo di questo suo abbassamento di consapevolezza è la “vigliaccheria”, l'”intolleranza” ed l'”insensibilità” che mostra verso i suoi simili proprio come il signore che ha esposto in presente cartello all’ingresso del suo negozio.

Estratto da “il destino dell’uomo” – http://www.ildestinodelluomo.it;

“Dovete sapere che l’evoluzione per come l’ho prevista ad un certo punto si ferma e non può produrre più nessun altro sviluppo ulteriore che l’organismo vivente, … la “rivoluzione” non è necessaria alla vita organica. … la natura e l’uomo esistono solo per le necessità e per gli scopi della Terra. L’umanità come specie non è stata creata per conoscere se stessa. 

L’umanità come gli animali ha una consapevolezza di gruppo. L’umanità è parte dell’evoluzione della vita organica, … come specie non si “rivoluziona”, solo l’individuo lo può farlo. L’umanità è destinata solo a seguire l’evoluzione. […] 

Rispetto agli animali, l’animo umano, ha una certa particolare possibilità che li differenzia: può essere autocosciente, cioè avere la consapevolezza di “esistere”, … consapevolezza che in lui si esprime attraverso l’affermazione del “pensiero”, un pensiero cosciente espresso nelle parole: “io esisto“!

#nonacconsento

Rocco Bruno

Fonti:
https://progettozion.wordpress.com/info/
http://www.zion-project.org/it/

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