Il 2023 è stato un anno di grande innovazione tecnologica. Il numero di utenti di Internet è aumentato a 5,3 miliardi, con 5 miliardi di utenti dei social media. Gli smartphone Android sono stati adottati dal 72% degli utenti, seguiti da Apple con il 27%. Le donne rappresentano il 61% degli utenti di Internet, con un tempo medio di utilizzo di 6,30 ore al giorno.
L’accesso a Internet tramite dispositivi mobili è al 92%, ma solo il 45% delle aree rurali ha accesso. Le ragioni principali per l’utilizzo di Internet sono la ricerca di informazioni, il mantenimento dei rapporti sociali e l’aggiornamento sulle notizie.
Oltre 4 miliardi di persone hanno fatto acquisti online, spendendo 4 trilioni di dollari, di cui il 60% attraverso dispositivi mobili. Netflix e Disney+ hanno raggiunto il 45% del consumo televisivo. Facebook, YouTube, WhatsApp, Instagram e TikTok sono le piattaforme più utilizzate.
Nonostante gli scandali e le truffe, le criptovalute e gli NFT hanno suscitato meno interesse. Il processo contro Sam Bankman-Fried, fondatore di Ftx, è stato visto come un incidente di percorso dal settore crittografico. Il 2024 potrebbe portare un nuovo halving di Bitcoin e l’approvazione di alcuni ETF, tra cui BlackRock.
Un grande protagonista dell’anno è stata l’Intelligenza Artificiale che ha visto il debutto di Chat GPT, al quale è seguito un gigantesco dibattito che, alla fine, è approdato alla conclusione: tutto dipende dai progetti dei proprietari dell’Intelligenza Artificiale. Cosa vogliono loro è più importante di ogni questione tecnologica o bioetica. I primi effetti sono già stati dirompenti: tra gli artisti, Peter Jackson ha usato al meglio l’IA per fare “Now and Then”, la canzone perduta di John.
SAM Altman, il “papà” di Chat GPT, è stato licenziato da OpenAI il 17 novembre, potenzialmente assunto dal concorrente Microsoft lunedì 21 novembre, e quando centinaia di dipendenti hanno minacciato di andarsene con lui, è stato riconfermato CEO martedì 22 novembre. Ha chiesto a gran voce che l’IA sia regolamentata. Nel frattempo, le redazioni dei giornali stanno subendo la decimazione; i traduttori rischiano di diventare inutili, così come i programmatori informatici.
A seguito delle guerre in corso, i Governi più importanti si sono affrettati a regolamentare, pressati dalle loro intelligence e dai militari, i quali temono che l’IA nelle mani di privati spregiudicati possa condurre alla creazione di armi nuove e fuori controllo. Vi ricordate la Spectre dei film di James Bond?
La sicurezza per alcuni è un tema per catturare la preoccupazione intorno ai rischi futuri dei sistemi di intelligenza artificiale avanzati che sfuggono alla supervisione e al controllo umano. Per altri, invece, la sicurezza si riferisce all’identificazione e alla mitigazione di danni molto concreti che si verificano già con la diffusione di AI, tra cui la discriminazione, la sorveglianza o la gestione di elaborate fake news.
Mentre i Governi elaboravano le norme sull’AI, è scoppiato nell’area digitale il caso Elon Musk, il quale, manovrando molto disinvoltamente grazie alle sue aziende: Space X (razzi lanciatori), Starlink (più di 3.000 satelliti in orbita bassa) e X (ex Twitter), ha dimostrato di essere in grado di incidere su alcuni aspetti strategici dell’informazione ai quali le Elites tengono.
Negli ultimi mesi si è registrata una fortissima accelerazione:
20/9 – il premier israeliano Netanyahu chiede a Musk di essere “meno antisemita”… non succede nulla.
18/10 – Francoforte – rende noto un progetto plurinelle. per introdurre l’Euro Digitale nei 20 paesi aderenti – fase preparazione 2 anni. A quel punto scatta l’azione normativa sull’IA.
Il 19 ottobre, il South China Morning Post riporta che la Cyberspace Administration della Cina ha pubblicato la sua Global AI Governance Initiative. Apertura, sicurezza, inclusività ed equità, oltre al rispetto della sovranità nazionale, sono i concetti cardine dell’approccio regolatorio cinese, almeno ufficialmente.
Il 30 ottobre, al G7 di Hiroshima, viene sottoscritto il Codice di Condotta sull’AI.
Il 31 ottobre, a Washington, il Presidente USA Biden firma l’Executive Order sull’AI che stabilisce una serie di limiti importanti.
Il 2 novembre, a Londra, 28 nazioni per il Summit sull’IA firmano un accordo congiunto per lo sviluppo futuro.
L’8 novembre, il Parlamento e il Consiglio UE raggiungono un accordo definitivo sull’ID Wallet.
Il 15 novembre, a San Francisco, nel contesto dell’Asian Pacific Economic Cooperation, Joe Biden e Xi Jinping si incontrano nonostante la guerra in Ucraina e il genocidio in corso a Gaza e parlano anche di IA.
Nel frattempo, i rapporti tra Netanyahu e Musk si sono molto irrigiditi perché Musk consente ai palestinesi di Gaza di usare Starlink per accedere a Internet. Netanyahu evidentemente lo fa richiamare all’obbedienza da qualcuno.
Il 27 novembre, Musk incontra Netanyahu e dice che farà il bravo e tutti i profitti della Starlink verranno devoluti agli ospedali sia in Israele che nella striscia di Gaza.
Concludiamo la rassegna dell’anno digitale ricordando che nell’Unione Europea si sono cominciati a sentire gli effetti del Digital Services Package, le due leggi congiunte Digital Market Act e Digital Service Act (che entrerà in vigore il 17 febbraio 2023).
